
Un evento straordinario per il centesimo anniversario del Palio remiero. Thomas si è inginocchiato ai piedi della fidanzata e le ha chiesto la mano.
di Alma Martina Poggi
Gioia, euforia, sacrificio e orgoglio. Ma anche ansia, paura, sconforto e tristezza. La stessa, che si prova per quel sogno che ogni anno, da un secolo, una provincia intera vive a occhi aperti durante la giornata della prima domenica di agosto. E che le borgate marinare, che siedono ai piedi del golfo spezzino, rischiano di veder svanire sulle acque del molo Italia, a un colpo di remi dal traguardo. Tutte, tranne una. Ma quella che venerdì sera ha attraversato la città, non è stata soltanto la sfilata delle emozioni – a cui il Fezzano ha dato il volto del capolavoro Pixar,‘Inside Out’ - ma è stata anche la celebrazione di di ‘Re Palio, imperante sul carro del Fossamastra, a cui da ben cento anni La Spezia tributa i sentimenti più veri. Quelli che hanno sede nel cuore e che animano "le forti braccia" dei vogatori del Muggiano, vincitori nella disfida dell’anno scorso. I sentimenti del coraggio e del valore, che attraverso la figura di San Giorgio uniscono il borgo di Portovenere. I sentimenti del sacrificio, ma anche della rabbia di cui solo gli abitanti di Marola conoscono il significato: "Murati Vivi" da quel muro che da 150 anni impedisce loro l’accesso al mare. I sentimenti, sì, quelli ancestrali e puri che si possono provare solo per la propria terra e che fanno battere tanti cuori a un ritmo solo, come quello scandito dai tamburi dei Batebalengo che aprivano la parata della Venere Azzurra. Ma, su tutti quei cuori che hanno pulsato, due si sono distinti, avvolti in un abbraccio che non aveva bisogno di parole: a bastare è stato il "sì" che Alessia Springolo, capovoga del Portovenere, ha detto a Thomas La Ferla, inginocchiato e anello tra le mani, davanti a lei. Per loro, così come per tutti i protagonisti che oggi si contenderanno il centesimo gonfalone, il tifo – e ce lo ha insegnato la borgata di Lerici – è "cosmico".