
Emanuela Cavallo
Monterosso, 6 agosto 2025 - Nel cinquantennale dell’assegnazione del premio Nobel e nel centenario della pubblicazione di 'Ossi di seppia', nell’ambito della rassegna 'Cinque Terre un mare di libri', mercoledì 6 agosto alle 21,30 a Monterosso, al Molo dei Pescatori, è in programma 'Omaggio a Eugenio Montale'. Intervengono Lorenzo Viviani, presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre e del Parco Letterario Montale, Francesco Sassarini, sindaco di Monterosso, Stanislao De Marsanic, presidente dei Parchi letterari, Cristina Currarini e Carlo Torricelli del Parco Letterario Eugenio Montale. Verrà presentato in anteprima il libro 'Artisti alle Cinque Terre' di Emanuela Cavallo e Marco Ferrari edito da Laterza e promosso dal Parco Nazionale delle Cinque Terre. “Un paesaggio per essere bello deve mostrare anche la propria anima” si legge nella quarta di copertina del volume.
Molti pittori, scrittori e viaggiatori sono riusciti a scoprire l’essenza delle Cinque Terre. Alcuni sono rimasti legati alla memoria della sua gente, altri sono stati scoperti solo di recente. Questo libro racconta per la prima volta, salvandola dall’oblio, la storia della pittura delle Cinque Terre in epoca moderna, trasformandola in memoria, partendo dalla scoperta che fece Telemaco Signorini di un angolo di terra rimasto discosto e chiuso nel tempo. Dopo i Macchiaioli è toccato ad altri paesaggisti ritrarre angoli e anfratti in riva al mar Ligure, come Discovolo e Caselli, finché Renato Birolli non è riuscito a modernizzare la sostanza dei luoghi interpretando in chiave astratta l’asprezza vertiginosa del paesaggio, la geometria dei vigneti, la vastità del mare, fenomeni come la vendemmia, le mareggiate e gli incendi. Birolli scoprì le Cinque Terre grazie alla Festa ai Pittori organizzata dal dopoguerra da Dario Capellini, vero artefice del rapporto tra paesaggio e pittori. Ma è stata Vernazza la culla dell’Arte Povera con la presenza di grandi maestri come Alighiero Boetti e Michelangelo Pistoletto.
Il viaggio letterario si conclude davanti a una villa a Fegina, nel Comune di Monterosso, fonte poetica di Eugenio Montale. È sempre lui, con la sua inquietudine, a porci ancora oggi la domanda sul rapporto tra paesaggio e ispirazione artistica, nel momento in cui le Cinque Terre sono diventate una delle mete turistiche più ambite al mondo.