
Folla alle fermate dei treni delle Cinque Terre prese d’assalto dai turisti
Cinque Terre (La Spezia), 6 maggio 2025 – Sopraffatte dal turismo, ed è solo l’inizio di stagione. Le Cinque Terre ‘assaltate’ dai visitatori in occasione dei ponti di Liberazione e Primo Maggio, rischiano di essere fagocitate dal turismo ‘mordi e fuggi’.
Lorenzo Viviani, presidente del Parco nazionale, fa il punto sulle possibili strategie per frenarlo.
Da anni i ponti di primavera sono da bollino nero, anche quest’anno il risultato non è cambiato. Cosa non sta funzionando?
“Alle Cinque Terre non si tratta di overtourism in senso ampio ma di un sovraffollamento concentrato in tempi e spazi limitati. Questo conferma l’attrattività dell’area ma evidenzia la necessità di intervenire con strumenti innovativi di gestione. Stiamo lavorando con i sindaci, su un approccio integrato che includa informazione preventiva ai visitatori, per ridurre la pressione su alcune zone e valorizzarne altre”.
L’iniziativa di aumentare il biglietto del treno ai turisti, introdotta da Regione Liguria, non sembra funzionare. Quali correttivi propone?
“Il Parco ha da tempo puntato su strumenti positivi e incentivanti. La Cinque Terre Card, e quindi il biglietto del treno, a prezzo agevolato per chi soggiorna nelle strutture del Marchio di Qualità, è uno di questi”.
Molti turisti, a fronte di biglietti ferroviari cari, si sono lamentati per non essere riusciti a godersi le Cinque Terre. Il sindaco di Riomaggiore ha paventato il rischio di un danno di immagine. Condivide?
“È una preoccupazione concreta e condivisa, come quella che il turismo di massa possa far perdere l’identità del nostro territorio. Serve uno sforzo corale”.
In questi giorni è emersa anche una certa insoddisfazione dei residenti, anche loro stretti nella morsa turistica.
“I residenti sono il cuore vivo del Parco: non siamo un parco divertimenti ma un’area protetta dove oltre al rispetto delle regole ambientali serve il rispetto delle comunità locali”.
Le scene di questi giorni fanno tornare d’attualità il tema del contingentamento dei flussi. Mettere un tetto alle presenze, vietare l’ingresso nei borghi: è davvero questa la soluzione?
“Quando si vieta si ammette la sconfitta nella gestione. Il Parco è favorevole a un approccio dinamico e proporzionato. Stiamo valutando, con i sindaci, misure specifiche per gestire gruppi numerosi e accessi nei punti più sensibili”.
C’è anche chi chiede l’istituzione di una tassa di ingresso. Alle Cinque Terre come a Venezia: che ne pensa?
“Misure che vanno valutate con attenzione. Come Parco agiamo già sulla rete sentieristica chiedendo un contributo con la convinzione che si tratta di una partecipazione del visitatore al mantenimento del patrimonio. Ogni decisione dovrà nascere dal confronto”.
Nei giorni scorsi ha annunciato l’avvio di un portale per la mobilità. Sarà sufficiente?
“Il portale è un punto di svolta e darà la possibilità di offrire tutte le informazioni sia ai grandi vettori internazionali sia ai singoli visitatori permettendo la pianificazione intelligente degli arrivi e la distribuzione dei flussi”.