
Il presidente della Provincia, Pierluigi Peracchini, dopo l’affondo dei Comuni della Val di Vara, ha richiamato il gestore del servizio idrico all’applicazione delle norme sul servizio di lettura dei contatori
"Ho richiamato il gestore all’applicazione delle norme che prevedono un servizio di lettura puntuale dei contatori, dandone segnalazione agli organi di controllo. Inoltre, verrà convocato in tempi brevi un tavolo tecnico, aperto anche ai rappresentanti delle amministrazioni locali, per definire un protocollo di gestione che favorisca i cittadini che hanno maggiore difficoltà nelle pratiche di autolettura o nella gestione dei contatori, specialmente quando questi si trovano in posizioni di difficile accessibilità". Così il presidente della Provincia, Pierluigi Peracchini, dopo le proteste dei sindaci della Val di Vara, che hanno lamentato aumenti delle bollette dell’acqua, che dipenderebbero dalla mancata lettura dei contatori, con l’utilizzo da parte del gestore di tariffazioni stimate, su medie di consumo nazionali, al posto della lettura effettiva. "La pratica della stima dei consumi – dice ancora Peracchini – deve essere intesa come un procedimento straordinario, non si può pensare di far pagare agli utenti bollette stimate su standard nazionali e poi solo successivamente correggere il dato con conguagli. Nelle economie personali degli utenti, specialmente per chi ha redditi non elevati, anticipare somme non dovute e spesso impreviste crea oggettive difficoltà nell’ambito della quotidianità, e questo non è assolutamente concepibile".
Sul tema interviene anche Acam Acque, che sottolinea come l’azienda "effettua i vari tentativi di lettura, coerentemente con le prescrizioni poste dalla regolazione, ai fini della bollettazione. Qualora il tentativo di lettura non vada a buon fine, la fatturazione viene effettuata sulla base di consumi stimati. Una volta che il gestore otterrà la lettura del contatore, cosa che può avvenire anche tramite autolettura da parte dell’utente, vengono ovviamente conguagliate con apposita fattura che in caso di stime superiori al consumo reale permette di rimborsare il cliente per gli importi eccedenti e in caso di stima inferiore al consumo reale permette di addebitare al cliente gli importi effettivi. In particolari situazioni, per i quali non risulti disponibile una lettura reale da più di 12 mesi, si è proceduto, a tutela degli utenti, ad adeguare il consumo stimato applicato in fatturazione alla media dei consumi annui delle stesse tipologia di utenza nel territorio".
Matteo Marcello