CHIARA TENCA
Cronaca

Un naufragio al contrario

Alle stampe ’Bulesumme’, il primo libro dell’imprenditore del mare Barbagelata

Lo spezzino Luigi Barbagelata

Lo spezzino Luigi Barbagelata

Dal lavoro agli hobby più amati, passando per le pagine del suo primo romanzo, che firma dopo una serie di pubblicazioni tecniche di settore, il mare è il fil rouge della sua vita. Luigi Barbagelata, ingegnere e amministratore della società di famiglia, la Co.L.Mar. srl della Spezia – ramo acustica subacquea –, ha appena pubblicato con l’editore genovese De Ferrari il suo primo libro: un romanzo in bilico fra l’apocalittico e l’avventuroso, ma che potrebbe essere letto anche come uno di formazione, intitolato ’Bulesumme – Storia di un naufragio al contrario’.

È l’autore a raccontare il significato di questo titolo che navigatori suonerà familiare, in attesa di presentare la sua opera venerdì 12 settembre alle 19 al Groove Waterfront di Calata Paita in dialogo con la giornalista Chiara Tenca, che diventa la metafora in cui si sviluppa la storia di Beppe, "una sorta di Ulisse contemporaneo", in fuga da un olocausto nucleare navigando fra le isole del Mediterraneo. "’Bulesumme’, in dialetto genovese, è quel miscuglio di sporcizia e schiuma che ristagna nella risacca dopo una mareggiata, come le scorie che appesantiscono le esistenze di molte persone – spiega Barbagelata –; il tema centrale del libro è il concetto di fuga intesa come utopia consolatoria. Utopia perché dai drammi della vita non esiste fuga, in quanto nella gran parte dei casi li portiamo dentro di noi; qui, invece, il dramma è collocato in un luogo fisico e non è impossibile allontanarsene. Così, l’illusione di poter prendere le distanze dal dolore scappando ha per l’autore un effetto consolatorio".

Come i tanti che sognano sempre più spesso e sempre più insistentemente di abbandonare una vita prigioniera della routine e ingrigita da ambienti e ritmi mai completamente assimilati, quest’uomo di mezza età sospeso fra le delusioni e la perdita di ogni entusiasmo trova la sua svolta inaspettata. Da breve vacanza a uscita di sicurezza della tragedia: mentre è sulla barca a vela a noleggio una serie di esplosioni nucleari colpiscono La Spezia, da cui ha preso il largo, l’Italia e chissà quali altri paesi. Altro tema centrale del romanzo è la capacità salvifica della natura, simbolo e rimedio salvifico. "La vita stressante e ripetitiva si contrappone a un’ideale esistenza più semplice e dai ritmi più blandi, la cui necessità si evidenzia sempre di più avvicinandosi alla natura. Il creato, con il suo fascino e le sue bellezze, ci rende consapevoli che spesso le ansie che popolano la nostra quotidianità non hanno senso. Con questo viaggio, Beppe viene riportato alle esigenze primarie e scopre a sorpresa che queste sono per lui la dimensione ideale, oltre che la via per uscire da una prigione fatta di consuetudini e doveri. Anche in questo senso – conclude Barbagelata – il libro prova a diventare una consolazione, per tutti coloro che vorrebbero uscire dal ’bulesumme’ in cui sono immersi giorno dopo giorno e che ci tiene irrimediabilmente prigionieri".