
I carabinieri davanti alla villetta
La Spezia, 27 agosto 2025 – Non solo i messaggi di quel tragico giorno, ma anche quelli che potrebbero essere stati inviati nei giorni immediatamente precedenti al dramma di via Genova. Con questo obiettivo il sostituto procuratore Federica Mariucci ieri mattina ha disposto una perizia tecnica sui due cellulari di Umberto Efeso, autotrasportatore di 57 anni che il 13 agosto scorso accoltellò a morte la moglie Tiziana Vinci, 54 anni, all’interno di una villa di un noto imprenditore spezzino.
Il consulente nominato dalla Procura, l’ingegnere Francesco Saccia di Torino, analizzerà anche il cellulare di proprietà della donna. La volontà della Procura è infatti non solo quella di cristallizzare i messaggi acquisiti nell’immediatezza dei fatti – come quelli, costituenti confessioni stragiudiziali inviati dallo stesso Efeso al proprio datore di lavoro, a un amico di vecchia data, al fidanzato di una delle figlie e alla collega della moglie, testimone dell’aggressione mortale all’interno della villa di via Genova – ma anche di verificare eventuali conversazioni precedenti alla tragedia. Il consulente si è preso sessanta giorni, al netto di eventuali proroghe che potrebbero essere necessarie in corso d’opera, per raccogliere e repertare il materiale all’interno dei tre smartphone. “Ho ammazzato mia moglie”, “Ora devono piangere amaro, la devono avere sulla coscienza. Loro l’hanno ammazzata, io l’amavo mia moglie. Era la vita mia moglie”, “Digli a tutti che sto andando io a consegnarmi. Tanto la via mia era già finita” sono alcuni dei messaggi che compaiono nell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari Tiziana Lottini. Intanto, gli avvocati di Umberto Efeso, Andrea Buondonno e Nunzio Gallo, a breve depositeranno in Procura la richiesta per l’esecuzione di una perizia psichiatrica al proprio assistito.