ILARIA VALLERINI
Cronaca

San Venerio per la pace . La statua in processione con i ragazzi di Pegazzano

Messaggio di integrazione e accoglienza dai richiedenti asilo della Cittadella. Hanno attraversato le vie della città portando in spalla il patrono dei faristi .

Don Luca Palei è il direttore della Caritas diocesana che offre ospitalità ai richiedenti asilo della Cittadella della pace a Pegazzano. I ragazzi hanno portato in spalla in processione la statua del patrono dei faristi, san Venerio

Don Luca Palei è il direttore della Caritas diocesana che offre ospitalità ai richiedenti asilo della Cittadella della pace a Pegazzano. I ragazzi hanno portato in spalla in processione la statua del patrono dei faristi, san Venerio

Quest’anno, in occasione dei festeggiamenti per San Venerio, la statua del patrono del Golfo è stata portata in processione per le vie della città dai richiedenti asilo ospiti della Cittadella Pace. Cristiani, ma anche musulmani. D’altronde pace ed accoglienza erano anche il filo conduttore delle attività e del pensiero del santo protettore che sull’isola del Tino visse come eremita prima dell’insediamente benedettino. Come ha ricordato nei giorni scorsi alla Spezia monsignor Paolo Cabano, intervenendo come relatore a un convegno promosso dalla “Pro Insula Tyro”, la presenza monastica su isole difficilmente accessibili era legata anche a motivi di sicurezza, essendo più difficili in quei territori l’approdo di navi corsare, in particolare saracene. Venerio chiedeva idealmente pace, e pregava per questo. Pace e accoglienza, come quella che alla Spezia testimonia ai nostri giorni la Cittadella della pace, struttura della Caritas diocesana che, a Pegazzano, ospita e integra giovani provenienti da diverse parti del mondo, quasi sempre approdati via mare in Italia. È un’eredità del messaggio di Venerio che, in occasione della festa liturgica del santo, è stata rappresentata in modo diretto anche quest’anno.

Nei giorni scorsi, infatti, la celebrazione vigiliare nella cattedrale di Cristo Re, presieduta dal vescovo Luigi Ernesto Palletti, si è poi conclusa con la processione a mare con la statua lignea del santo, scolpita da Teofilo Raggio per incarico della “Pro Insula Tyro”. Ebbene, a portare la statua dalla cattedrale sino al mare, sono stati alcuni giovani richiedenti asilo ospiti della Cittadella, di varie nazionalità, cristiani e musulmani. Tra i loro nomi c’erano diversi Mohamed, Alì, Issah, come anche Nicholas, Kenneth, Peter: quasi un simbolo vivente di pace e di integrazione. Poco prima del resto, in Cristo Re, l’assemblea si era unita nell’invito a pregare per la pace, raccogliendo l’indicazione del papa. La statua, con la reliquia donata a suo tempo dalla diocesi di Reggio Emilia, dove il corpo del santo è sepolto, è stata portata via mare a Porto Venere e poi all’isola del Tino, per la celebrazione sul piazzale della Vela dove il vescovo ha celebrato la messa della festa. A mezzogiorno monsignor Palletti ha poi impartito la benedizione alle imbarcazioni radunatesi nei pressi dell’isola. Ieri al Tino, come da prassi, sono sbarcati fedeli e visitatori, ma soltanto coloro che avevano prenotato per tempo. Gli accessi restano infatti sempre limitati per motivi di sicurezza, e la Navigazione Golfo dei poeti ha reso noto di aver esaurito i biglietti già nei giorni scorsi.