
Le Cinque Terre al centro di fenomeni di iper afflusso anche in occasione dell’ultimo ponte del 2 giugno. Festività caratterizzata anche dalla querelle sul volantino apparso a Lerici (. foto di repertorio
Le concessioni per l’esercizio dell’attività di locazione e noleggio di unità da diporto nell’Area marina protetta? Rilasciamole solo a chi risiede nelle Cinque Terre. è la proposta lanciata dalla Comunità marinara delle Cinque Terre a seguito delle polemiche maturate attorno alla pubblicità realizzata da un’impresa di noleggio imbarcazioni con conducente di Lerici, che invitata i potenziali clienti a fuggire dal caos dei paesi delle Cinque Terre noleggiando un giro turistico. "Una vicenda che purtroppo era stata ampiamente preannunciata dalla Comunità Marinara, che più volte ha evidenziato, fatte salve le debite proporzioni, che stava avvenendo in mare ciò che era avvenuto in terra: cioè, il mare si stava trasformando in una trafficata autostrada mentre i cinque borghi sono ormai divenuti autogrill" spiegano dall’associazione, che rimarca come "quello che sta avvenendo in mare dopo lo scempio avvenuto in terra, non è più tollerabile, specie se ciò avviene in un Parco Nazionale e in una Area marina protetta, tanto da metterne in discussione la loro esistenza". La stessa Comunità marinara ricorda come dall’istituzione dell’Amp, nel 1997, alcune delle attività come pesca sportiva e professionale erano – e sono tutt’ora – consentite ai soli residenti. "I legislatori con questa norma intendevano proteggere l’ambiente marino e al contempo consentire ai veri residenti di continuare a praticare le secolari attività legate al mare – dice la comunità marinara – e non si capisce perché analogo criterio non venga adottato nel rilascio delle concessioni per ncc. Purtroppo negli ultimi anni per vari motivi, incapacità nel redigere bandi di concessione autorizzazioni, incapacità di programmazione, mancanza di schiena dritta nel contrastare i famelici interessi economici provenienti da fuori, hanno fatto sì che le iniziali forme di tutela dell’ambiente marino prevista dai legislatori fossero andate perse. Numerose imprese provenienti da fuori hanno colonizzato il piccolo tratto di mare tra Punta di Montenero e Punta Mesco, rendendo invivibile il nostro mare, solcato nella bella stagione da un numero sempre crescente di natanti adibiti a ncc, determinando per i residenti l’impossibilità di praticare in tranquillità attività quali nuoto, pesca. Molti diportisti locali non escono più in mare".
Matteo Marcello