
Imu, si avvicina la scadenza per il pagamento per l'acconto. Sarà il 16 giugno
Secondo lo studio Uil del 2024, che ha incrociato i dati del Pil pro capite con le medie di imposizione Imu per le abitazioni di lusso (categorie catastali A1, A8, A9) e per le seconde case, la Toscana si conferma tra le regioni dove si spende di più. Il costo medio annuo per contribuente supera infatti i 2.300 euro, una cifra che posiziona la nostra regione al secondo posto a livello nazionale, subito dopo il Veneto, dove si raggiunge una media di 2.353 euro per unità abitativa. In Umbria si pagano mediamente quasi 1.935 euro l’anno, in Liguria circa 1.680 euro, con La Spezia che si caratterizza per una spesa media di 2.350 euro per le prime case di lusso e di poco più di 1.068 euro per le seconde case. Sempre secondo lo studio della Uil, relativo ai dati 2024, tra le città capoluogo più care spicca Grosseto, dove in Italia ha il costo totale annuo dell’Imu più elevato relativamente alle abitazioni di lusso, con oltre 6.800 euro di media, superiore a Milano (5.966 euro), Roma (5.774) e Venezia (5.750 euro). Nella top ten dei capoluoghi più cari per quanto riguarda le prime case di lusso si trovano anche Massa, al nono posto, con una media di 4.721 euro, e Siena, al decimo, con una spesa per i contribuenti di 4.869 euro. Tra le città con i costi più elevati per le seconde case, Roma si posiziona al primo posto con un valore medio annuo di 2.135 euro. Seguono Siena, dove il costo medio annuo è di 1.937 euro, e Padova, con 1.770 euro. A Livorno, la quarta città più cara, il costo medio per una seconda casa è di 1.549 euro.
Pagamenti in ritardo: “ravvedimento operoso“ per mettersi in regola
Cosa succede se un contribuente si dimentica di pagare l’acconto o lo versa in ritardo? E’ possibile ricorrere al cosiddetto «r avvedimento operoso», che consente di regolarizzare la propria posizione pagando una sanzione ridotta. Più tempestiva è la regolarizzazione, più basse saranno le sanzioni. Se invece l’omissione non viene sanata e viene rilevata dal Comune, si applicano le sanzioni piene. I Comuni effettuano controlli a campione, ma se l’Imu risultava regolarmente versata negli anni precedenti e in un determinato anno non viene pagata, il controllo scatta automaticamente. Al contrario, se si paga più del dovuto, è il contribuente a dover chiedere il rimborso, presentando al Comune un’apposita istanza e tutta la documentazione necessaria, tra cui i modelli F24 e le carte relative all’immobile. Se l’errore viene rilevato all’interno del medesimo anno, è possibile compensare in sede di saldo, pagando una somma inferiore a dicembre.
Tra gli errori più frequenti da parte dei cittadini c’è quello di dare per scontato che le aliquote restino invariate, quando invece ogni anno possono cambiare. Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda le autocertificazioni richieste da alcuni Comuni per applicare determinate agevolazioni: ad esempio, in caso di affitto a studenti o con contratti a canone concordato, è necessario spesso comunicare ufficialmente la tipologia di contratto, poiché il Comune, pur conoscendo l’esistenza del contratto registrato grazie ai dati trasmessi dall’Agenzia delle Entrate, non ha accesso ai dettagli. È quindi buona norma, prima di effettuare il pagamento, verificare sul sito del proprio Comune se siano richieste comunicazioni aggiuntive per accedere a eventuali riduzioni.