ALMA MARTINA POGGI
Cronaca

Quattro cuori e una capanna. L’amstaff Roger è in famiglia: "Rapiti dai suoi occhi buoni"

L’adozione ha richiesto capacità di adattamento e fiducia reciproca, ma funziona alla grande. Il cane ha subito interagito positivamente con i suoi nuovi proprietari e con la piccola Sofia.

Roger, maschio di purissima razza Amstaff, insieme a Roberta, Kevin e alla piccola Sofia

Roger, maschio di purissima razza Amstaff, insieme a Roberta, Kevin e alla piccola Sofia

Separate i pregiudizi dai giudizi obiettivi, fondati su dati e fatti reali. Incorporate una buona dose di dedizione e, con pazienza e delicatezza, mescolate per amalgamare e ottenere così un composto morbido e omogeneo. Aggiungete quindi tutto l’amore che avete e cuocete, lentamente, sulla fiamma moderata ma costante che da sempre riscalda la vostra casa e la vostra famiglia. È questa la ricetta della felicità e a suggerirla è Roberta Porto, che di questo sentimento è testimone soprattutto ora che nella sua famiglia – composta da suo marito, Kevin Mazzanti, e dalla piccola Sofia di tre anni – si è aggiunto un nuovo componente: Roger, il purissimo esemplare di razza Amstaff che vi avevamo presentato nello spazio di questa rubrica sul numero del quotidiano La Nazione di lunedì 24 febbraio.

"L’idea di prendere un altro cane, dopo un anno da quando il nostro Bull ci ha lasciati, è stata mia – spiega Roberta –, anche se in famiglia eravamo tutti a sentire la mancanza di un affetto ’canino’, di quell’affetto cioè puro e incondizionato di cui un cane è capace. Così, un giorno, senza dire nulla né a mio marito né alla nostra piccola Sofia, perché volevo che per loro fosse una vera sorpresa, sono andata sulla pagina online dell’associazione ’L’impronta’ per dare un’occhiata agli annunci dei vari ospiti. Quando ho visto la foto di Roger me ne sono innamorata: ho aspettato che mio marito tornasse dal lavoro, e senza svelargli la destinazione, gli ho detto di salire in macchina e siamo partiti. Kevin ha riconosciuto la strada e, senza chiedermi niente, ha capito e ha subito appoggiato la mia intenzione. Quando poi ha visto Roger, a essere perdutamente innamorati eravamo in due".

L’adozione consapevole di Roger ha richiesto tempo e pazienza da parte di Roberta e Kevin, ma soprattutto ha necessitato di uno sguardo e di una mente che fossero liberi dal pregiudizio di cui le razze terrier di tipo bull (Pitbull Terrier e American Staffordshire Terrier) sono marchiate. "Per un mese intero – racconta ancora Roberta – mio marito Kevin ed io siamo andati a trovare Roger in canile, per instaurare con lui un rapporto di conoscenza e fiducia. Solo in un secondo momento abbiamo portato con noi anche Sofia: la nostra preoccupazione infatti era legata a come Roger avrebbe interagito con lei, ma abbiamo immediatamente capito che non c’era pericolo perché Roger si è fatto subito accarezzare e coccolare da Sofia, addirittura sdraiandosi sulla schiena a pancia in su. Perché ho scelto proprio lui? Perché mi sono da subito innamorata dei suoi occhi buoni, nonostante la maggior parte delle persone sia disposta a dire che gli esemplari di questa razza sono cattivi. Purtroppo, Roger ha subìto anche il taglio delle orecchie e questo contribuisce a dargli un aspetto ancora più ostile, ma la verità è che è un amore, non c’è niente da fare. Inoltre, è un cane molto educato: quando ad esempio deve uscire per i bisogni, è lui a mettersi davanti alla porta di casa per farsi aprire da noi e andare in giardino. Il nostro desiderio – aggiunge Roberta – è quello di prendergli anche una compagna: purtroppo, al momento, non abbiamo trovato la cagnolina giusta da affiancargli, ma torneremo di sicuro in canile".

E se le si chiede un consiglio su come crescere un cane all’interno della propria famiglia, Roberta non ha dubbi: "Serve l’amore e nient’altro, perché i cani sentono quali sono i sentimenti che ci animano nell’approcciare con loro e si comportano di conseguenza. I veri fortunati – conclude – siamo noi ad avere Roger nella nostra famiglia".

Alma Martina Poggi