
Legambiente chiede lo stop all’attività del rigassificatore e una bonfica bellica di tutta l’area del. Golfo (foto d’archivio)
"Si sospenda l’impianto del rigassificatore di Panigaglia in attesa di una bonifica bellica totale". Il recente ritrovamento di alcuni ordigni della Seconda guerra mondiale nelle acque del Golfo (già fatti brillare nei giorni scorsi), ha risollevato la polemica da parte delle associazioni ambientaliste e parte della politica, riguardo la presenza dell’impianto Snam. "E’ inaccettabile – sottolinea Legambiente Spezia – che un impianto sottoposto a ’Direttiva Seveso’, che lavora gas altamente infiammabile, attiguo a centri abitati, in un Golfo trafficatissimo da navi civili, militari, nautica da diporto, non sia stato sottoposto a una verifica tale da escludere la presenza di oggetti pericolosi per l’impianto". Secondo l’associazione, viste tutte le norme e le leggi in vigore, vanno ricercate le responsabilità "per questa leggerezza". "Legambiente si riserva di chiedere conto di tali mancanze. È il caso di dire, a maggior ragione oggi – conclude il Circolo Legambiente La Spezia – che siamo seduti ’su una bomba’: per questo vanno avviate le procedure per una dismissione del rigassificatore".
E sul ritrovamento degli ordigni nel Golfo prende posizione anche il segretario ligure e consigliere regionale del Pd Davide Natale. "La vicenda dei residuati bellici ritrovati nella baia di Panigaglia, a poche decine di metri dal rigassificatore Snam, dimostra ancora una volta quanto questo sia incompatibile con il contesto in cui sorge. Parliamo di un impianto che accoglie navi metaniere, in cui è vietato fumare e usare un accendino. In compenso possono navigare in un tratto di mare che potrebbe custodire ordigni esplosivi inesplosi nei suoi fondali. Un’assurdità!”. Natale sottolinea come la collocazione del rigassificatore di Panigaglia "sia anacronistica, non a caso nessun rigassificatore a terra è più stato costruito in Italia. Gli altri, a Livorno come a Rovigo o Ravenna, sorgono a miglia dalla costa – continua Natale – Non esistono piani di emergenza che possano bastare a garantire la sicurezza degli abitanti del Golfo della Spezia, lo dimostra proprio il ritrovamento inatteso di questi due ordigni. Un fatto gravissimo: il livello di incertezza con cui ci si confronta è inaccettabile. Così come è inaccettabile – prosegue Natale – scoprire che non è evidentemente mai stata fatta una bonifica bellica approfondita in quella baia, che ospita due serbatoi pieni di gas naturale liquefatto da 50mila metri cubi ciascuno e che da qualche mese conoscere anche un servizio di rifornimento delle autobotti e presto potrebbe attivare il vessel reloading". Da qui la richiesta di Natale. "Si sospenda l’attività del rigassificatore di Panigaglia a tempo indeterminato e si inizi a parlare di dismissione. Per la sicurezza dei residenti e dei lavoratori".