
Inutili i soccorsi: nonostante tutti i tentativi, il piccolo Andrea è morto in ospedale
La Spezia, 23 luglio 2025 – Le speranze si sono spente poco dopo le 21 ieri, quando il collegio dei medici del Sacro Cuore di Gesù di Gallipoli ne hanno dichiarato la morte, gettando nello strazio due comunità – quella spezzina e quella leccese – che per due giorni si erano attaccate alla speranza di un finale diverso. Non ce l’ha fatta Andrea, il piccolo di sette anni ricoverato da domenica nell’ospedale leccese, dove era arrivato in condizioni disperate dopo essere stato trovato privo di sensi in una piscina di un acquapark di Gallipoli.

Una tragedia enorme, quello che ha colpito la famiglia pugliese – originaria di Depressa, frazione di Tricase – ma da anni residente alla Spezia: il padre è infatti un militare della Marina, imbarcato su una Fremm –. La famiglia da qualche giorno era tornata in Puglia per trascorrere le vacanze. Domenica mattina il dramma, sul quale la Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta – al momento senza indagati – per cercare di ricostruire dinamica e cause, affidando gli accertamenti e la raccolta delle testimonianze agli agenti del commissariato di Polizia di Gallipoli. Difficile al momento capire cosa sia successo. Secondo una prima ricostruzione, il piccolo sarebbe stato trovato privo di sensi in una delle piscine: notato dal padre ed estratto dall’acqua dai bagnini, le sue condizioni erano apparse disperate sin da subito.
Rianimato a lungo prima di essere trasportato in codice rosso in ospedale, ha lottato tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell’ospedale Sacro Cuore di Gallipoli; gli stessi medici dell’Asl salentina nella mattinata di lunedì avevano definito “critiche e stabili” le condizioni del piccolo, le cui funzioni vitali erano “assicurate dal ricorso a farmaci e macchinari”. Il bambino era stato sottoposto ad alcuni esami strumentali per verificare possibili danni cerebrali provocati dalla prolungata permanenza in acqua. Ieri mattina tuttavia le condizioni del bimbo si sono aggravate, tanto che nel primo pomeriggio, i medici del reparto di Rianimazione dell’ospedale “Sacro Cuore Gesù” avevano avviato le procedure per dichiarare la morte cerebrale del bimbo.
Per sei ore, il collegio di medici – composto da un neurologo, un rianimatore e un medico della direzione – ha monitorato il piccolo. Poco dopo le 21, il triste epilogo. Solo un anno fa, la provincia spezzina pianse un’altra piccola vita spezzata in circostanze analoghe. Una bimba di 5 anni era deceduta al San Martino per le conseguenze di un annegamento avvenuto in una piscina di Sesta Godano, nello Spezzino: per quel fatto, la Procura ha chiesto il processo per il bagnino e quattro educatrici del centro estivo frequentato dalla piccola.
Matteo Marcello