MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Sette anni, è in fin di vita. Bambino cade in piscina. Terrore all’Acqua park

Gallipoli: è stato il padre ad accorgersi di tutto e a chiamare i soccorsi. Era in arresto cardiaco, il cuore ha ricominciato a battere in ospedale. Si temono danni neurologici. La famiglia originaria di Lecce ma vive a La Spezia.

L’Acqua park di Gallipoli dove è avvenuto il dramma del bambino caduto in piscina

L’Acqua park di Gallipoli dove è avvenuto il dramma del bambino caduto in piscina

Una domenica di vacanza al parco acquatico di Gallipoli si è trasformata in un incubo. Un bambino di sette anni è ricoverato in condizioni molto gravi nel reparto di rianimazione dell’ospedale della località salentina. Ha rischiato di annegare nella piscina dove, per cause al vaglio degli inquirenti, si è immerso pur non avendo molta pratica con il nuoto. Forse pensando che il livello dell’acqua si mantenesse sempre molto basso, si è spinto oltre il punto di immersione senza accorgersi però che il fondale stava mano a mano inclinandosi. Dalla prima ricostruzione sembrerebbe che il bimbo non indossasse braccioli o altri dispositivi di sicurezza.

La famiglia pugliese, originaria di Depressa, frazione di Tricase, ma da anni residente alla Spezia per motivi professionali, da qualche giorno era tornata al paese per trascorrere le vacanze. Ieri mattina ha raggiunto in compagnia di altri parenti e amici il parco acquatico di Gallipoli, meta di tanti turisti e già in quel momento molto affollato. Il bambino è entrato in acqua ma improvvisamente è andato a fondo. La scena è stata vista da altri bagnanti e dal padre che lo ha recuperato ormai privo di sensi.

Una volta adagiato sul bordo della piscina è stato sottoposto alle prime manovre salvavita da parte dei bagnini della struttura turistica, in attesa dell’arrivo dei sanitari del 118. Le sue condizioni sono apparse immediatamente molto serie ed è stato trasportato in codice rosso all’ospedale "Sacro cuore di Gesù" di Gallipoli. Il suo cuore ha ripreso a battere, ma le condizioni sono ritenute molto gravi e si temono danni cerebrali. Sul posto sono poi intervenute le pattuglie della polizia di Stato, della polizia municipale e anche il magistrato di turno della Procura dei minori, che non ha disposto il sequestro della piscina. A luglio di un anno fa la provincia spezzina ha vissuto il dramma della piccola Yasmine, una bimba di soli 5 anni deceduta all’ospedale Gaslini di Genova, dove era stata trasportata in elicottero priva di conoscenza: era annegata nella piscina di un centro sportivo di Sesta Godano, borgo dell’alta Val di Vara, dove era arrivata da Sestri Levante per trascorrere una giornata di campus insieme a altri bambini. La piccola era stata recuperata in acqua e dopo un lunghissimo intervento dei sanitari il suo cuore aveva ripreso a battere. Purtoppo si è spenta qualche giorno dopo all’ospedale pediatrico di Genova. Per quel dramma la Procura della Spezia ha notificato l’avviso della conclusione delle indagini preliminari, contestando il reato di omicidio colposo a tutti gli indagati: il bagnino e quattro educatrici. L’udienza si terrà in autunno. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità solo in Italia gli incidenti in acqua e le conseguenti morti per annegamento sono almeno 328 all’anno, in particolare di bambini e giovani.

Massimo Merluzzi