MATTEO MARCELLO
Cronaca

A centinaia allo Junior per vedere l’insalatiera

Nel circolo di San Benedetto tanti appassionati in coda per una foto. I giovani tennisti “vegliano“ il trofeo, passando una notte in tenda .

Un momento della cerimonia avvenuta nel tardo pomeriggio di domenica

Un momento della cerimonia avvenuta nel tardo pomeriggio di domenica

Tutti in coda per una foto, e per gustarsi ogni singolo particolare di quella “insalatiera“ che, dopo tantissima attesa, da due anni è detenuta dall’Italia grazie alle imprese di un movimento mai così fulgido che ha preso mosse e radici anche dai campi in terra battuta del circolo tennis di San Benedetto, lì dove Lorenzo Musetti ha cominciato la sua grande ascesa. La Coppa Davis è sbarcata allo Junior Tennis: una grande festa, per due giorni, ha caratterizzato il passaggio dello storico trofeo vinto per due volte di fila – nel 2023 e nel 2024 – dall’Italia. Dopo i circoli della Spezia e di Lerici, la Davis è arrivata per la prima volta in Val di Vara ed è stata accolta come una star, alla presenza dei vertici del circolo – Roberta Piagneri, Benedetta Di Carlo –, dell’allenatore di Musetti, Simone Tartarini, e del sindaco di Riccò, Loris Figoli. Una prima volta caratterizzata anche da una circostanza particolare: tanti i giovani che si sono fermati anche la notte, montando alcune tende nei giardini del circolo tennistico, in una singolare veglia sportiva dell’insalatiera. "La Coppa Davis è mitica e inavvicinabile, leggendaria quanto lontanissima, per pochi e prescelti. E per due giorni è stata esposta allo Junior – dichiara entusiasta Loris Figoli –. Un angolo di sport e di socialità che resta protetto dai mali del soldo a tutti i costi, da essere glam al pari delle code che si fanno per ’guadagnarsi’ i biglietti di Wimbledon. Qui da noi la competizione unisce e supera diversità, diventando un vero e proprio collante sociale. Da sindaco, più che esprimere orgoglio devo manifestare gratitudine per una comunità che si aggrappa al futuro scoprendosi eccellenza in tanti campi, non solo di terra battuta. Quando Simone Tartarini ha iniziato ad allenare talenti a San Benedetto – ricorda Figoli – per prima cosa ha pensato di visitare e dialogare con le scuole del paese: nel frattempo faceva di Musetti un campione. La veglia notturna? Non è certamente un tema di sorveglianza, ma di sognarsi e sentirsi vicino quel trofeo".