ELENA SACCHELLI
Cronaca

L’orgoglio del 21 Luglio. Quando le istituzioni fecero fronte comune

Ieri la tradizionale cerimonia di commemorazione dei fatti di Sarzana. Banti: "Fu la prima dimostrazione che il popolo sapeva battersi per la legalità". .

Ieri mattina per celebrare i fatti di Sarzana, il sindaco Cristina Ponzanelli ha deposto una corona di fiori in piazza Jurgens e una in piazza Matteotti

Ieri mattina per celebrare i fatti di Sarzana, il sindaco Cristina Ponzanelli ha deposto una corona di fiori in piazza Jurgens e una in piazza Matteotti

Il 21 luglio di centoquattro anni fa, a Sarzana, il fascismo subì una delle sue prime sconfitte armate. Erano circa cinquecento gli squadristi, guidati da Umberto Banchelli e Amerigo Dumini, giunti alla stazione cittadina all’alba del 21 luglio 1921 per assaltare la città e liberare alcuni fascisti detenuti alla Fortezza Firmafede, fra cui il fondatore del fascio di combattimento carrarese Renato Ricci. Ma a Sarzana trovarono la ferma opposizione dell’arma dei carabinieri guidata da Guido Jurgens, del sindaco socialista moderato Pietro Arnaldo Terzi e della popolazione civile.

Ieri mattina, proprio per celebrare i fatti di Sarzana, il sindaco Cristina Ponzanelli ha deposto una corona di fiori in piazza Jurgens e una in piazza Matteotti, dove è presente la targa intitolata all’allora primo cittadino di Sarzana, Pietro Arnaldo Terzi.

"Aldilà della sconfitta armata che in quell’occasione subì il fascismo – spiega il professor Egidio Banti, co-presidente del comitato unitario per la Resistenza e pronipote di Arnaldo Terzi – i fatti di Sarzana assumono un valore storico indiscutibile. Tanto che lo stesso Benito Mussolini, come documentano gli atti, espresse forte preoccupazione per quanto accaduto a Sarzana. Fu proprio quell’episodio a fare nascere in lui l’idea di lanciare il patto di pacificazione tra i fascisti e i socialisti, anche se, come noto, rimase un patto solo sulla carta ma senza alcuna valenza effettiva".

Aldilà del valore delle azioni di Jurgens e Terzi, a detta di Egidio Banti, che lo scorso anno ha ricevuto l’onorificenza 21 luglio 1921 proprio dalla città di Sarzana, il dato più eclatante fu l’intesa tra le istituzioni per fronteggiare la minaccia fascista. Un evento che dimostrò che se il fascismo avesse trovato opposizione, anche altrove la storia sarebbe potuta andare in modo diverso. "Un sindaco socialista moderato e le forze dell’ordine si unirono con convinzione per fronteggiare la violenza fascista – prosegue il professor Banti –. I fatti di Sarzana hanno avuto il merito di smontare la tesi del fascismo secondo cui la sinistra non possedeva le capacità di governare il popolo, quando invece in quell’occasione dimostrò di potersi e sapersi battere per la legalità. Le cose poi andarono come sappiamo, anche perché il fascismo poteva ormai contare sul pieno appoggio dello stato liberale, ma quell’avvenimento documentò che il fascismo poteva e doveva essere fermato".

"Ricordare i fatti del 21 luglio è sempre motivo di grande emozione e orgoglio per ogni sarzanese – afferma il sindaco Cristina Ponzanelli durante le celebrazioni –. Significa onorare il coraggio di una città e di una comunità che, prima di ogni altra, seppe difendere la libertà quando era in gioco il futuro stesso della democrazia, minacciata dall’ascesa del nazifascismo. I fatti storici di 104 anni fa ci parlano oggi e insegnano, ora e sempre, che resistere a difesa delle libertà e dei valori democratici è un atto d’amore per la propria città, per la giustizia e per le generazioni future".

È notizia recente che la commissione 21 luglio 1921 abbia deciso all’unanimità di conferire quest’anno l’omonima onorificenza all’alto commissario dell’Onu Filippo Grandi. "Il titolo gli sarà consegnato nel periodo invernale – chiarisce il sindaco Cristina Ponzanelli – in un momento che diverrà occasione per condividere la gloriosa storia della nostra città anche con le scuole, che saranno invitate alla consegna dell’onorificenza".

Elena Sacchelli