
Il tecnico Antonio Soda
Spezia-Catanzaro sarà la partita del cuore per il popolare mister Antonio Soda, grande ex di entrambe le compagini: nei calabresi nella veste di giocatore, con le Aquile in quelli indimenticato allenatore. Lo abbiamo raggiunto nella sua abitazione di reggio Emilia..
Soda, sabato prossimo sarà il match delle emozioni.
"È così. Da giocatore ho militato sette anni a Catanzaro, mentre da allenatore feci tre anni magnifici allo Spezia. A Catanzaro sono nato, nella squadra giallorossa arrivai da bambino e me ne andai da uomo, esordendo in Serie A, a quasi 18 anni, contro l’Inter. Tra l’altro nel Catanzaro ho giocato anche con lo spezzino Antonio Sassarini vincendo il campionato di Serie C. Nello Spezia è noto ciò che è stato fatto: una promozione in B dopo 55 anni, la Supercoppa, la mia panchina di argento, una salvezza storica in Serie B condita dalle vittorie contro il Genoa di Gasperini e i quattro punti conquistati contro la Juve. Lasciammo dietro l’Arezzo diretto dal tecnico Antonio Conte e il Verona di mister Giampiero Ventura, due allenatori che poi hanno allenato la Nazionale. Lo Spezia è sempre nel mio cuore".
Un pessimo inizio di campionato per le Aquile, anche il Catanzaro così così, che sfida si profila?
"Siamo ancora all’inizio del torneo, allo Spezia mancavano tanti giocatori, la squadra non è ancora collaudata. È pur vero che, a livello di approccio, lo Spezia non mi è piaciuto, essendo un derby contro la Carrarese mi sarei aspettato qualcosa in più dal punto di vista della cattiveria. Ora è importante lavorare forte per non allontanarsi dalla zona che conta. Il Catanzaro è cambiato tanto, è una squadra che cerca di giocare, è andato in difficoltà nel match con il Sud Tirol, ha ripreso il risultato grazie al solito Iemmello, un giocatore di Serie A. Anche loro sono partiti con il piede sbagliato. Sarà una partita tra due squadre forti e deluse dalla partenza, anche se sono certo che entrambe si rifaranno. Lo Spezia dovrà cercare di trovare le soluzioni che aveva l’anno scorso, affrontando il match con diligenza e accortezza".
La formazione aquilotta che saprà risollevarsi?
"Secondo me sì, mi fido di mister D’Angelo e del direttore sportivo Melissano, hanno dimostrato di essere due professionisti capaci. Credo, poi, che il club farà qualcosa prima della fine del mercato e si sistemeranno le cose. Ci vuole un po’ di tempo visto la necessità di recuperare alcuni giocatori, ma sono certo che lo Spezia riuscirà a disputare un grande campionato anche quest’anno".
Sarà presente al Picco? Tra l’altro ci sarà la premiazione di Guidetti.
"Farò di tutto per esserci. Sono molto contento dei riconoscimenti assegnati a Guidetti e a Padoin. Del resto con quella squadra abbiamo fatto la storia con il ritorno in Serie B dopo 55 anni, dando il via a un’epoca florida per lo Spezia".
Lei ha i colori bianchi nel cuore, sogna di ritornare in qualche veste a lavorare nel club?
"Magari! Mi farebbe piacere, sarei orgoglioso, per il senso di appartenenza che mi lega ai colori bianchi. Mi piacerebbe lavorare nel settore giovanile, ho sempre lavorato con i grandi, ma credo che potrei dare un contributo importante anche con i giovani visto che al Gozzano ho scoperto Messias e Kayode che il Brentford ha pagato 15 milioni dalla Fiorentina. Oltre a tanti altri giocatori che sono in B e C".