
Un momento del sit-it che le associazioni del territorio avevano organizzato in occasione dell’udienza di martedì mattina
Il ricorso è inammissibile. Lo ha deciso il giudice Mario De Bellis chiamato a decidere sulla richiesta presentata dalle associazioni riunite in Rete Ambiente Altro Turismo promotori dell’esposto che tre anni ha avviato le indagini della Procura della Spezia per inquinamento ambientale provocato dall’arrivo delle navi da crociera al porto spezzino. Ad aprile è arrivata l’archiviazione da parte del gip ma i comitati non si sono arresi tanto che lunedì mattina si sono presentati in Tribunale prima dell’udienza l’udienza valutare il reclamo proposto dall’associazione assistita dall’avvocato Valentina Antonini davanti al giudice Mario De Bellis. Esaminati i due presunti vizi sollevati dall’avvocato del foro spezzino il giudice Mario De Bellis ha dichiarato inammissibile il ricorso. L’avvocato Valentina Antonini aveva puntato su due vizi rispetto all’ordinanza che ha chiuso la vicenda. Ovvero una motivazione ritenuta a parziale anche rispetto alle richieste presentate dalle associazioni in occasione dell’opposizione all’archiviazione e una presunta abnormità del provvedimento del giudice per le indagini preliminari. Un aspetto che dopo il pronunciamento di inammissibilità del giudice De Bellis potrebbe portare al ricorso in Cassazione. L’altra mattina di fronte al Tribunale si sono presentate le associazioni di Raat, comitato Onwatch e cittadini chiedendo l’accoglimento del reclamo con la trasmissione degli atti al gip per una nuova valutazione rispetto alla richiesta di indagini suppletive, di cui non si è tenuto conto nella fase che ha portato all’archiviazione. Le associazioni e l’avvocato Valentina Antonini infatti erano convinte della fondatezza delle istanze sulla base di considerazioni riscontrabili attraverso dati certi relativi alle serie conseguenze delle emissioni sulla salute dei cittadini. A aprile il giudice Marinella Acerbi aveva deciso per l’archiviazione non restituendo gli atti al pubblico ministero Monica Burani come invece avevano richiesto le associazioni e il loro difensore Valentina Antonini.
Massimo Merluzzi