
I residenti di Biassa segnalano il problema dei cinghiali nel borgo, sotto una famiglia di ungulati a spasso in strada
La Spezia, 28 maggio 2025 – Precisi e puntuali, arrivano ogni giorno. Senza mai marcare visita. Anche perché, ormai, i giorni e gli orari li conoscono a memoria: al mercoledì c’è l’indifferenziato, al giovedì l’umido, il venerdì è la volta della plastica e, dal 15 giugno al 15 settembre, si può contare ancora sul sabato per l’organico. Nel borgo di Biassa infatti “la raccolta differenziata funziona così almeno dal 2015, da quando cioè – spiega Chiara Cecchi, un’abitante - era partita sperimentalmente proprio come nell’altra frazione spezzina di Pitelli”. E così ’loro’, i cinghiali, hanno preso l’abitudine a buttarli i rifiuti. Sì, letteralmente però. A gettarli per terra cioè, trascinandoli per la strada e sciorinandoli per la piazza principale del paese, dopo averli tirati fuori dai mastelli di plastica (fatti a pezzi) che gli abitanti, scrupolosamente, ogni sera, devono lasciare sull’uscio di casa per la raccolta differenziata porta a porta. Non paghi, i cinghiali arrivano a svuotare e scardinare dai paletti anche i cestini per l’ indifferenziata.
Come ammaestrati da un sistema di gestione dei rifiuti urbani che - dicono i biassei - solo nel loro borgo e in poche altre zone non è più stato sostituito da quello cosiddetto ’intelligente’, che cassonetti chiusi con tessere per il conferimento registrato dei rifiuti. Gli ungulati - ma anche i topi - si riversano a frotte in paese, attirati dall’odore della spazzatura. Ma gli abitanti non ci stanno più. E non tanto per le scorribande dei cinghiali, quanto per l’obsoleto sistema dello smaltimento dei rifiuti. “Nasce tutto dalla raccolta porta a porta – spiega Emanuele Ferro, un residente – che qui non ha mai funzionato. Voglio sottolineare che non c’entrano nulla gli operatori ecologici costretti ogni giorno a fare un grande lavoro, considerando le cataste di sacchetti strappati e disseminati ovunque da raccogliere uno a uno. La soluzione per noi non è la soppressione degli animali, ma l’adeguamento della ai sistemi ‘intelligenti’ cittadini.

Più volte abbiamo fatto questa richiesta ma ci siamo sempre sentiti rispondere che il mezzo della nettezza urbana, viste le dimensioni, non riuscirebbe a passare in strada. Ma prima dell’avvento della differenziata qui il camion dello smaltimento è sempre salito e oggi continua ad arrivare il mezzo che svuota la grande campana per il vetro”. “Nessuna strage, mattanza né uccisione come misura risolutiva per venire a capo di questo problema”, è netta Sara Massa, vicepresidente della Pro Loco del paese ’Insieme per Biassa’, che sottolinea come la stessa associazione e il nome del borgo “non devono essere associati” a queste brutali pratiche. “Abbiamo provveduto – le fa eco Erica Sassarini, segretaria dell’organizzazione – a segnalare il problema in prefettura visto il rischio per la pubblica incolumità ma, ripeto, senza uccisioni di cinghiali”. A fornire un quadro completo è Luca Cidale, residente e agricoltore: “Noi siamo dalla parte degli animali, per questo è urgente ristabilire le condizioni per una serena convivenza con loro, perché il problema sta diventando importante sotto vari aspetti: dalla sicurezza all’igiene, al decoro e, non ultimo, ci sono i danni alle coltivazioni”.
Che sia diventato pericoloso ce lo spiegano bene Alessandra Sassarini e Simone Sturlese: “Sono stata attaccata due volte da un cinghiale – dice Alessandra – e ora ho paura a uscire di casa”. “Mio figlio Mattia – aggiunge Simone – qualche sera fa è stato costretto a salire sul cofano di un’auto in sosta perché inseguito da un ungulato sul piazzale della chiesa. Da quel momento anche gli altri bambini hanno paura ad andare a giocare in paese”. Ma gli abitanti hanno pensato proprio a tutto per ovviare al problema, e indicano, come primo passo, quello di togliere il conferimento ‘porta a porta’ e poi quello di creare punti adibiti a mangiatoie nel folto del bosco, ben lontano dall’abitato al fine di ristabilire un confine corretto e una convivenza possibile tra uomo e animali.