
Un gruppo di lavoratori dell’azienda, che da oltre due mesi non ricevono lo stipendio. Anas ha comunicato che si farà carico, tramite potere sostitutivo, delle retribuzioni mancanti (foto Alexia Frascatore)
La Spezia, 13 maggio 2025 – “Non sappiamo più come fare a pagare l’affitto e le bollette. Anche fare la spesa o andare in farmacia per acquistare una medicina sta diventando un problema. Ci sentiamo presi in giro, ci avevano detto che questa situazione non sarebbe capitata nuovamente, invece ci troviamo ancora senza stipendio e senza certezze sul futuro”. Hanno gli occhi stanchi, addosso l’amarezza e la rabbia di chi da due mesi lavora senza stipendio né prospettive. Sono i quattordici lavoratori di Ici Costruzioni, azienda titolare dell’appalto dello stralcio A del terzo lotto della variante Aurelia, che da ieri sono in stato di agitazione, pronti a fermarsi se le istituzioni non offriranno solide rassicurazioni sulla ripresa di un cantiere che, finanziato con soldi pubblici, da diversi mesi è al palo.
“Hanno continuamente posticipato la data dei pagamenti – dicono – ma così non possiamo più andare avanti. A dicembre ci dissero che non avremmo più vissuto questa situazione, invece oggi siamo ancora qui a dover fare i conti con l’impossibilità di fare la spesa per dare da mangiare alle nostre famiglie, a provare a convincere il padrone di casa a rinviare il pagamento dell’affitto. Abbiamo passato le feste di Pasqua senza un soldo. Come si può andare avanti così? Nessuno ci fa sapere nulla, dicono solo di aspettare, ma come si fa a venire a lavorare sapendo che lo stipendio non arriverà?”.

Anas ha già comunicato che attiverà il potere sostitutivo per pagare direttamente le retribuzioni dei lavoratori così come le forniture di cantiere non pagate, ma lavoratori e sindacati vogliono maggiori certezze. Da qui, la lettera inviata ieri alla Prefettura con la richiesta di un incontro urgente con Anas, Ici, il commissario straordinario dell’opera Matteo Castiglioni e la Regione, non solo per sbloccare la vicenda dei mancati pagamenti, ma soprattutto per avere certezze sul prosieguo del cantiere: la Ici Costruzioni è infatti da tempo impegnata in un percorso di ristrutturazione del debito che non si è ancora concluso, e da mesi si parla del possibile subentro di un’altra azienda. I sindacati vogliono ovviamente vederci chiaro.
“Siamo di nuovo fermi, era stato garantito che gli stipendi di marzo e aprile sarebbero stati pagati il 15, invece nulla: una presa in giro. Anas si farà carico degli stipendi? Bene, ma vogliamo impegni chiari e scritti, perché le parole non bastano più – dice Mario Benvenuto, segretario Filca Cisl –. Valuteremo se fermare il cantiere: ai lavoratori, oltre agli stipendi, è preclusa oggi anche la mensa. Sappiamo che c’è una trattativa per l’ingresso di un subappaltatore: si dovrà fare carico di tutte le maestranze presenti in cantiere, pretendiamo la clausola sociale”.
“I lavoratori – aggiunge Mattia Tivegna, segretario Fillea Cgil – sono con l’acqua alla gola. L’azienda ha procedure di ristrutturazione del debito che evidentemente non stanno portando ai risultati sperati, ma la condizione in cui si trovano i lavoratori è inaccettabile. Anas faccia presto a pagare gli stipendi, perché la situazione è difficile”
. Duro anche il commento di Fenal Uil, che con Simone Babbini auspica che “i tempi del subentro di Anas nel pagamento degli stipendi siano brevissimi: non sono importi elevati, ci aspettiamo i bonifici in pochi giorni”. Nel pomeriggio l’incontro tra l’assessore regionale Giacomo Giampedrone e il commissario. “Castiglioni ha dato garanzie importanti: la struttura commissariale – dice Giampedrone – si sostituirà all’azienda per il pagamento degli stipendi fino al termine della procedura al Tribunale di Roma. A quel punto il commissario ritiene che si potrà uscire da questa impasse con un player solido per la gestione dei cantieri. L’obiettivo è che i cantieri possano tornare a pieno regime”.