MARCO MAGI
Cronaca

Arte, libertà e conflitto. Pittore distrugge l’opera. Plauso del premio Nobel

La performance dello spezzino Rospigliosi a Fourteenartellaro. Lettera della scrittrice francese Annie Ernaux: "Gesto unico e primo".

La performance dello spezzino Rospigliosi a Fourteenartellaro. Lettera della scrittrice francese Annie Ernaux: "Gesto unico e primo".

La performance dello spezzino Rospigliosi a Fourteenartellaro. Lettera della scrittrice francese Annie Ernaux: "Gesto unico e primo".

Un esperimento artistico comportamentale – come lo ha definito il curatore della mostra Guido Ferrari – che ha scosso cuori, menti e perfino la ‘penna’ di un Premio Nobel. L’artista spezzino Virgilio Rospigliosi, con la sua performance ‘Pittura morta’ al Fourteenartellaro, ha raggiunto il suo scopo. E anche di più. Il suo splendido dipinto di un cavallo mutilato, accompagnato da un martello accessibile al pubblico, ha trasformato lo spettatore, da osservatore passivo a protagonista attivo, costringendolo a misurarsi con una scelta radicale: distruggere o preservare l’opera. "Una decisione che diventa un atto – afferma Ferrari – carico di significato morale e politico". Inaugurata il 1° agosto a Tellaro, l’opera è stata distrutta dallo stesso Rospigliosi il 22 agosto (9 giorni prima del finissage). Ma non era davvero ‘lui’: sulla schiena, nella nera maglietta, campeggiava un ‘ I am you’, ovvero ‘Siamo noi’.

Tutti noi, ovvero, tutti quelli che avrebbero voluto distruggere l’opera, ma non hanno avuto il coraggio di farlo. "Non è più l’artista a esibirsi, ma lo spettatore – spiega Rospigliosi – . La sua reazione, il suo agire o non agire, è l’opera stessa. Questo rovesciamento ha implicazioni profonde: ridimensiona il ruolo autoriale, disarticola il concetto tradizionale di fruizione artistica e apre lo spazio a una riflessione più ampia sul senso dell’esperienza estetica nel mondo contemporaneo".

La petizione che era stata lanciata per salvare l’opera, capace di raccogliere diverse decine di firme, non ha mutato il destino del progetto, ma ha creato un contrappunto dialettico che ne ha amplificato il significato. "L’opera rivela così la natura ambivalente dell’arte come spazio di libertà e conflitto – riprende Ferrari – , dove il vero significato emerge dalla tensione tra preservazione e distruzione, manifestando l’essenza autentica della libertà umana". L’intenso dibattito ha travalicato i confini locali, coinvolgendo anche personalità di primo piano, come Annie Ernaux, premio Nobel per la letteratura 2022. La scrittrice francese, icona della narrativa contemporanea, ha inviato in questi giorni a Rospigliosi un testo inizialmente anonimo, riconosciuto però dall’artista stesso, suo attento lettore.

"Quando si è conosciuti per le proprie parole – si è ‘giustificata’ la celebre intellettuale – , qualche volta si ha bisogno di parlare senza che il nome porti troppo peso". Questo, invece, è uno stralcio di quanto scritto da Ernaux a Rospigliosi: "Questa opera non ha niente da invidiare ai più grandi maestri della storia. Solo il pensiero di distruggerla, mi fa rabbrividire. In questo, il vostro gesto resterà unico e primo. Io non sono d’accordo sulla distruzione, ma io ammetto con umiltà l’unicità del vostro gesto". Una dichiarazione che lo spezzino ha accolto con emozione: "Per me è stato importante lasciare un segno che possa essere unico e significativo, quindi il suo riconoscimento ha un valore speciale".