
I cittadini di Vezzano Ligure hanno scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendo un incontro
"Non siamo presi in considerazione, Presidente Mattarella almeno lei lanci un segnale, veniamo a Roma". Il gruppo No 5G Vezzano, nato in contrasto alla posa di antenne, scrive per la seconda volta al Presidente della Repubblica. "Ci rivolgiamo nuovamente a lei perché crediamo nella Costituzione e nell’articolo 1, ma vede siamo un po’ confusi perché, Presidente, se anche lei, massima carica dello Stato, ci ignora e non ci considera, come possiamo pensare lo faccia un sindaco che amministra poco più di 7mila anime?". Gli appartenenti al gruppo replicano alle parole dell’amministrazione comunale di Vezzano che non li ha informati sul nuovo piano antenne in quanto gruppo ma non associazione o comitato costituito. "A Vezzano Ligure – scrivono – i cittadini se non sono organizzati in associazioni o comitati non vengono presi in considerazione. Noi siamo un gruppo numeroso di cittadini non costituito in associazione, non costituito in comitato, ma siamo cittadini, parte del popolo. Chiediamo di essere coinvolti, di poter esprimere le nostre preoccupazioni anche e soprattutto in fase di redazioni di bozze, se in quelle bozze si tratta del nostro futuro, delle nostre case, della nostra salute. Ribadiamo che deve esserci un’alternativa al business 5G". Per il gruppo No 5G Vezzano un Comune con settemila abitanti deve trovare all’unanimità con i cittadini un’alternativa e i cittadini non devono subìre a posteriori le decisioni già prese e decise a tavolino con società incaricate dall’ente e non con i vezzanesi. "Non esistiamo solo per andare alle urne, diritto sacrosanto e indiscutibile, quando tutti si ricordano di passare casa per casa, il popolo esiste sempre". La motivazione addotta dal Comune di mancata informazione in quanto il gruppo No 5G non è riconosciuto, arriva con stupore ai componenti in quanto nelle sedi pubbliche erano state date rassicurazioni di un percorso di collaborazione. "Quella collaborazione che da sempre ricerchiamo ma che non può essere a senso unico. Seriamo di essere finalmente ricevuti a Roma". Cristina Guala