NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Vacanze in campagna: "Grandi potenzialità. Ma dobbiamo cogliere i tempi che cambiano"

Antonio Baisi, presidente di ’Terra Nostra’, traccia un primo bilancio "Non può esserci una valutazione che va bene per tutti, perché i risultati dipendono da cosa e come ogni singolo agriturismo riesce ad offrire".

Antonio Baisi, presidente di ’Terra Nostra’, traccia un primo bilancio "Non può esserci una valutazione che va bene per tutti, perché i risultati dipendono da cosa e come ogni singolo agriturismo riesce ad offrire".

Antonio Baisi, presidente di ’Terra Nostra’, traccia un primo bilancio "Non può esserci una valutazione che va bene per tutti, perché i risultati dipendono da cosa e come ogni singolo agriturismo riesce ad offrire".

In un’estate che si conferma complessa e in continuo mutamento per il comparto turistico, gli agriturismi della Maremma vivono una stagione dalle performance non uniformi. A dirlo è Antonio Baisi, titolare di un agriturismo a Gavorrano e presidente provinciale di ’Terra Nostra’ (l’associazione per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Territorio che Coldiretti ha costituito per promuovere, sostenere e diffondere il concetto di agriturismo e di valorizzazione degli ambienti rurali).

Baisi, infatti, sottolinea come oggi "non si possa più generalizzare", perché la differenza nei risultati (anche di quelli del 2025) dipende dalla capacità delle singole strutture di intercettare i cambiamenti, adattarsi alle nuove esigenze del mercato e offrire esperienze autentiche e attinenti alla realtà agricola. Insomma, c’è agriturismo e agriturismo.

"Il turismo non è più statico – spiega Baisi –. Negli anni passati esistevano regole più rigide, percorsi più definiti. Oggi la domanda è molto frammentata, e anche fra strutture della stessa categoria ci sono grandi differenze: alcuni agriturismi hanno stabilizzato canali di vendita efficaci e performano molto bene, altri faticano. Il vero problema non è ’produrre’ l’offerta, ma saperla vendere, comunicare, posizionarsi. Un tempo si vendeva ’da sé’, ora serve una forte competenza anche nella promozione e nella gestione delle piattaforme digitali".

Il turista di oggi cerca autenticità, esperienze che lo mettano in contatto con la vita agricola, i sapori dell’orto, la natura, la tranquillità. Un turismo "slow", dove il contesto conta tanto quanto il servizio.

E in questo senso, quando l’agriturismo riesce a trasmettere davvero il valore della propria identità rurale, diventa un punto di riferimento stabile, anche nei mesi di bassa stagione.

"Chi sceglie l’agriturismo – continua Baisi – spesso cerca un’alternativa al mare, o un complemento al soggiorno balneare. La specializzazione e l’offerta di attività collaterali permettono di allungare la stagione, destagionalizzare e mantenere presenze anche nei mesi meno centrali. Il mare resta un richiamo fortissimo per il turismo in Maremma, ma un agriturismo ben strutturato riesce a intercettare un altro tipo di cliente: quello che vuole esplorare, vivere il territorio, scoprire l’interno e i suoi ritmi".

Il ruolo degli agriturismi in Maremma va ben oltre l’accoglienza. Si tratta di un comparto che presidia il territorio, lo conserva e lo racconta. Ogni struttura è spesso anche un’azienda agricola che produce, tutela paesaggi, recupera tradizioni e contribuisce all’economia locale in modo diretto.

Non solo: l’agriturismo stimola la connessione tra agricoltura e turismo, offrendo esperienze uniche che danno valore aggiunto alla destinazione nel suo complesso.

In un momento storico in cui il turismo di massa si confronta con limiti strutturali e sostenibilità ambientale, il modello agrituristico rappresenta una risposta concreta: diffuso, radicato e integrato, è un presidio che arricchisce la Maremma e la rende più resiliente e attrattiva.

Nicola Ciuffoletti