
Il consigliere comunale di Orbetello ed ex senatore di Forza Italia, Roberto Berardi, ha patteggiato la pena per peculato
Orbetello (Grosseto), 20 giugno 2025 – Era stato indagato per peculato a seguito di una segnalazione arrivata alla Guardia di finanza. Insieme a lui, l’ex senatore di Forza Italia Roberto Berardi, anche il comandante della Polizia municipale Carlo Poggioli e il funzionario Marco Quaglia. Un caso che aveva fatto scalpore non solo in ambito provinciale, ma anche in quello nazionale perchè Berardi è stato un senatore di Forza Italia e nel territorio di Orbetello è molto conosciuto. Berardi oggi riveste il ruolo consigliere comunale a Orbetello con la delega alla protezione civile ed è stato Senatore fino al 13 ottobre 2022. Secondo l’accusa avrebbe usato per spostamenti propri, quindi non legati all’attività istituzionale, la 500 L bianca, auto di servizio della polizia municipale del Comune di Orbetello, senza contrassegni ufficiali. Una vicenda che aveva spinto l’opposizione a chiedere le dimissioni dell’ex senatore di Forza Italia.
Berardi, difeso dall’avvocato Alessandro Antichi, ieri in tribunale di fronte al giudice dell’udienza preliminare Marco Mezzaluna, ha patteggiato due anni con pena sospesa, la non menzione e la sospensione condizionale anche per le pene accessorie. E grazie alla modifica introdotta dalla riforma Cartabia che è diventata legge pochi anni fa, non scattano in questo caso le sanzioni previste dal decreto Severino, che disponeva l’incandidabilità anche per il patteggiamento.
L’accordo, proposto anche dal pubblico ministero titolare delle indagini, Giampaolo Melchionna, è stato firmato dal giudice Mezzaluna anche perché Berardi si è assunto la responsabilità di quell’accusa di peculato, scagionando gli altri due indagati, il comandante della polizia municipale e il funzionario ma anche perché ha risarcito il Comune.
Berardi ha sempre sostenuto di aver utilizzato l’auto di servizio per i suoi spostamenti istituzionali e per il controllo del territorio. Qualche volta però, con quella vettura si sarebbe fermato a casa per la notte. Per farlo però, avrebbe dovuto compilare i registri e il formulario del Comune. Una dimenticanza, quella dell’ex senatore, che ha voluto pagare personalmente in tribunale, assumendosi la responsabilità di quanto successo e risarcendo il Comune.