NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

"La poseidonia non va rimossa. E’ fondamentale spiegarlo anche a chi viene in vacanza"

Angelo Gentili ribadisce l’importanza di un’informazione capillare

Angelo Gentili ribadisce l’importanza di un’informazione capillare

Angelo Gentili ribadisce l’importanza di un’informazione capillare

Nei giorni scorsi, alcuni turisti in vacanza a Punta Ala hanno segnalato la presenza di ammassamenti di ’Poseidonia oceanica’ lungo le spiagge, scambiandoli per segni di incuria e chiedendo una rimozione immediata.

Ma la risposta dell’Amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia non si è fatta attendere: quei depositi non sono affatto rifiuti, ma una risorsa naturale da proteggere, fondamentale per la salute dell’ecosistema marino. A chiarirlo è stata la sindaca Elena Nappi, affiancata dall’assessore all’Ambiente Federico Mazzarello, che ha spiegato come la gestione corretta consista proprio nel lasciare i residui sul posto.

"Rimuoverli – hanno spiegato gli amministratori – significherebbe esporre il litorale a maggiore rischio di erosione".

La Poseidonia oceanica, nota anche come il "polmone blu del Mediterraneo", è una pianta marina protetta che forma estese praterie sommerse.

Non solo produce ossigeno e cattura anidride carbonica, ma contribuisce alla stabilità del sistema dunale, frena le correnti e rappresenta un habitat vitale per moltissime specie marine.

Quando i suoi residui si depositano naturalmente a riva, segnalano un ecosistema marino in salute.

A sostegno della posizione del Comune è intervenuta anche Legambiente, attraverso Angelo Gentili (nella foto) della segreteria nazionale.

"La Poseidonia non può essere trattata come rifiuto – ha dichiarato Gentili –. La sua presenza in spiaggia è un indice di qualità ambientale. Chiediamo a tutte le Amministrazioni della costa maremmana di adottare politiche di tutela e sensibilizzazione verso cittadini e turisti".

Il monito è chiaro: proteggere la ’Poseidonia’ significa proteggere il mare. Servono campagne informative, ma anche controlli mirati per evitare danni alle praterie sommerse, soprattutto causati dall’ancoraggio indiscriminato delle imbarcazioni.

La vicenda di Punta Ala non è un caso isolato: riflette una sfida più ampia che riguarda l’intera fascia costiera italiana. Cambiare la percezione pubblica della Poseidonia, da "scarto" a bene comune, è un passo necessario per promuovere un turismo sostenibile e un futuro marino più resiliente.