
L’impianto proposto a Sorano avrebbe un’estensione di 160 ettari (Foto d’archivio)
È una notizia giunta inaspettata per il Comune di Sorano, quella della presentazione del maxi progetto di agrivoltaico da 160 ettari. A rivelarlo è stato Marco Corsetti, Ceo di Revalue Energies, azienda attiva nel settore delle energie rinnovabili. Il progetto di Sorano – attualmente in fase di verifica sulla sua assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale – è frutto di un "profondo studio ambientale – dice Corsetti – per sviluppare una proposta di valore agronomico che l’azienda sta sviluppando anche in altri Comuni, come Sovicille. Gli impianti saranno rialzati per permettere attività agricole o allevamento ovino, e che perimetrali vegetali costituiranno opere di mitigazione. Il nostro obiettivo è preservare il paesaggio e il quadro agricolo e a supporto del progetto, prevediamo la realizzazione di un cavidotto interrato connesso a una cabina primaria di Terna".
I tempi previsti vedrebbero la conclusione delle procedure tra il 2027 e il 2028.
Ma il sindaco di Sorano, Ugo Lotti, mette subito le cose in chiaro. "Il progetto di cui si parla non è mai pervenuto al Comune di Sorano – ha detto Lotti –. L’unico simile presentato lo scorso luglio è stato respinto con fermezza dalla nostra Amministrazione, così come stiamo facendo, non senza sacrifici, con tutti quei progetti di maxi impianti calati dall’alto che rischierebbero di deturpare per sempre il nostro territorio. Continuiamo a mantenere alta l’attenzione e a difendere la nostra comunità: non ci piegheremo di fronte a speculazioni che potrebbero compromettere in modo irreversibile la bellezza e l’identità del paesaggio".
E lo scenario che si presenta suscita forti perplessità da parte dell’amministrazione locale. I consiglieri comunali di Sorano Civica, Matteo Santarelli e Pierandrea Vanni, sottolineano l’incompatibilità del mega impianto con le vocazioni agricole, turistiche e naturalistico-storiche del territorio. "Pur non avendo ancora visionato il progetto – dicono Vanni –, appare evidente che un impianto di 160 ettari non rispetta le caratteristiche ambientali e paesaggistiche di Sorano". Inoltre, dicono dalla minoranza, "non è accettabile la sovrapposizione di più grandi impianti rinnovabili (eolico più fotovoltaico), che metterebbe a rischio l’identità del territorio". Dura anche la critica sul piano istituzionale: quasi un anno fa, l’Amministrazione propose un tavolo permanente per affrontare il tema delle energie rinnovabili con le minoranze, ma quel tavolo non si è mai concretizzato. "Evidentemente – commentano i consiglieri – si preferisce gestire da soli una partita delicata che interessa tutta la comunità".
La reazione è arrivata anche da Luca Federici, Comitato Ambiente e Salute Tuscia. "La ditta parla di aver intenzione di dialogare con le amministrazioni: ebbene questo termine ci fa sorridere, ma al contempo ci incuriosisce: di che cosa intendono dialogare? Gli impianti industriali rinnovabili non devono essere inseriti nei terreni agricoli. Forse però vorrebbero discutere delle compensazioni che intendono dare al territorio in cambio di un così grande scempio? Conosciamo bene il modus operandi delle multinazionali energetiche. Già la parola compensazione significa risarcire per un danno subìto. Ebbene non tutto si può comprare".
Nicola Ciuffoletti