
Il sindaco di Capalbio Gianfranco Chelini scrive una lettera a tutti i parlamentari del territorio "L’Aurelia è un cimitero, non sopportiamo più lo sdegno che dura 24 ore dopo ogni incidente".
"Fino a quando si continuerà ad abusare della pazienza dei maremmani?". È questa la domanda rivolta dal sindaco di Capalbio Gianfranco Chelini ai parlamentari eletti nel collegio di Grosseto e Livorno "affinché abbiano un sussulto di dignità – dice il primo cittadino – nei confronti di un territorio martoriato che non sopporta più dichiarazioni roboanti e impegni insignificanti".
"A Capalbio – sottolinea Chelini – non sopportiamo più lo sdegno che non dura più di 24 ore dopo ogni incidente mortale sull’Aurelia. La Ss1 è diventata un cimitero a cielo aperto. È arrivato il momento che si sollevi lo stesso sdegno collettivo nazionale succedutosi al crollo del ponte Morandi a Genova. Quaranta anni di dibattiti, fiumi di parole su progetti di autostrade o di adeguamento dell’Aurelia Ss1 senza alcun risultato concreto. Amministrazioni di ogni colore politico si sono succedute nella responsabilità di non aver messo in sicurezza il tratto ancora pericolosissimo dell’Aurelia dove c’è stata una vera e propria ecatombe di automobilisti. La messa in sicurezza del tratto dell’Aurelia tra Capalbio e Orbetello adesso e subito, deve diventare una priorità nazionale. Ora che i lotti che insistono sul comune di Capalbio sono passati dalla Sat ad Anas risulta inconcepibile l’assenza di un pronunciamento che acceleri la realizzazione dell’opera. E vogliamo con l’occasione ricordare che tra le vittime dei numerosi incidenti mortali sull’Aurelia di fronte a Capalbio va contato anche l’ex ministro, ed ex sindaco di Orbetello, Altero Matteoli, unico nel panorama politico nazionale ad essersi speso per la messa in sicurezza della statale Aurelia, penso ad esempio ai tratti tra Grosseto e Cecina".