NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Aurelia, nodo irrisolto. Ambientalisti e imprese uniti: "Serve una vera svolta"

I problemi maggiori nel tratto fra Capalbio e Ansedonia. Legambiene e Cna chiedono l’intervento del Governo.

L’Aurelia continua a essere una delle arterie più pericolose d’Italia, soprattutto nel tratto tra Capalbio e Ansedonia, e il territorio grossetano alza la voce. Mentre il nuovo decreto infrastrutture del Governo ignora ancora una volta la Tirrenica, Legambiente e Cna Grosseto si fanno portavoce di una mobilitazione sempre più trasversale. "La costa toscana è stanca di promesse non mantenute – dichiara Angelo Gentili, di Legambiente – Servono interventi immediati e concreti, a partire dai tratti più pericolosi. La sicurezza non è un lusso, è un diritto". L’associazione ambientalista sottolinea come il tratto Capalbio – Ansedonia sia tra i più pericolosi e rilancia un approccio pragmatico: mettere in sicurezza l’infrastruttura esistente, senza più indugi.

"Secondo Legambiente, l’Aurelia è teatro di incidenti continui, spesso mortali, ma continua a essere ignorata mentre si finanziano opere miliardarie come il Ponte sullo Stretto. "Il silenzio – conclude Gentili - sulla Tirrenica pesa come un macigno". Sulla stessa linea anche il presidente di Cna Grosseto, Saverio Banini, che parteciperà all’incontro convocato dalla Camera di commercio venerdì. "Siamo pronti a sostenere ogni iniziativa utile a sbloccare una situazione insostenibile – dichiara Banini –. Sono anni che i governi si trincerano dietro scuse progettuali o finti dissensi locali. Ma oggi c’è un consenso ampio, trasversale". Poi prosegue: "Il nostro è un territorio ricco di competenze, di opportunità, di elementi naturali che lo rendono unico, e che non possono essere sfruttati appieno senza un adeguato collegamento viario".

Banini ribadisce che l’adeguamento della Tirrenica è centrale per la sicurezza e lo sviluppo economico del territorio: "Non si può pensare di far crescere imprese o attrarre investimenti senza infrastrutture adeguate. Il nostro territorio ha potenziale, ma resta isolato". Due voci diverse, un’unica richiesta: basta rinvii. La Maremma non chiede privilegi, ma attenzione e rispetto.