
Breda, Camera di commercio: "È un investimento non più rimandabile". Il 5 settembre incontro con i parlamentari del territorio di Grosseto e Livorno.
"L’ennesima tragedia sull’Aurelia a Capalbio conferma purtroppo che il Corridoio Tirrenico deve essere la priorità: come Camera di Commercio abbiamo avviato da tempo un percorso con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali di Livorno e Grosseto, per chiedere che la politica si faccia carico di investire sulle infrastrutture".
Così il presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, Riccardo Breda, ricorda l’impegno dell’Ente sul tema. "Il primo agosto abbiamo promosso un incontro con associazioni di categoria e sindacati – spiega –, in cui è stato unanimemente condiviso e ribadito con forza che investire sulle infrastrutture è un nodo centrale per l’economia della costa ed è necessario che su questo tema, cruciale per il futuro, la politica tutta ascolti le istanze del mondo delle imprese e del lavoro. In seguito a questo momento di confronto, abbiamo subito chiesto un incontro per il prossimo 5 settembre a tutti i parlamentari delle province di Grosseto e Livorno".
L’obiettivo è sollecitare tutte le possibili iniziative per arrivare all’adeguamento del Corridoio Tirrenico, dando priorità al tratto di Capalbio che è il più pericoloso e teatro del recente incidente mortale. "È importante – chiude Breda – avere aggiornamenti su risorse e cronoprogrammi per queste infrastrutture di rilevanza nazionale e che chi ha le competenzeprenda impegni concreti".
"Dopo 30 anni di dibattiti che hanno coinvolto governi di centrodestra, centrosinistra e tecnici – dice Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio – . , eravamo giunti, con l’esecutivo guidato da Draghi, a una svolta con il passaggio di consegne ad Anas e con tratti già cantierabili. Con i tre anni di governo Meloni e con Salvini al Ministero delle Infrastrutture siamo tornati indietro. Con il complice silenzio dei parlamentari e delle forze politiche territoriali della destra che, pur di difendere i loro leader, hanno sacrificato la sicurezza stradale e lo sviluppo del territorio".