MATTEO ALFIERI
Cronaca

Cuneo salino. Problemi nel grossetano

GROSSETO Seduta dell’osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del distretto dell’Appennino Settentrionale, dedicata all’analisi della disponibilità della risorsa idrica e all’approfondimento di...

GROSSETO Seduta dell’osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del distretto dell’Appennino Settentrionale, dedicata all’analisi della disponibilità della risorsa idrica e all’approfondimento di...

GROSSETO Seduta dell’osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del distretto dell’Appennino Settentrionale, dedicata all’analisi della disponibilità della risorsa idrica e all’approfondimento di...

GROSSETOSeduta dell’osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del distretto dell’Appennino Settentrionale, dedicata all’analisi della disponibilità della risorsa idrica e all’approfondimento di eventuali criticità. Dalla riunione è emerso un quadro positivo, sia per la Toscana che per la Liguria e una parte dell’Umbria, grazie alle riserve idriche accumulate nei mesi precedenti all’estate e alle piogge degli ultimi giorni, superiori alle attese. La situazione è stata quindi valutata di livello "normale". L’attenzione del tavolo degli esperti si è concentrata sulla pianura di Grosseto, dove l’intrusione salina rappresenta una criticità essendoci significativi prelievi ad uso irriguo. Fra i punti critici è emersa la necessità di fare il punto sulla risorsa idrica della Val di Cornia, sulla quale l’Autorità di bacino prepara un approfondimento per valutare e decidere eventuali interventi. Per quanto riguarda la Pesa persistono ancora problemi che dovrebbero essere risolti dalle piogge autunnali. Questo fenomeno, causato da un afflusso marino verso la falda, stimato tra i 2 e i 3 milioni di metri cubi l’anno, sarà valutato attraverso un confronto fra l’Autorità di bacino e l’Anbi, con l’obiettivo di trovare possibili soluzioni, fra le quali l’incremento del riuso delle acque, al fine di alleggerire la pressione sul corpo idrico. Gli scenari previsionali indicano infatti che, mantenendo gli attuali livelli di prelievo, si assisterebbe a un’ulteriore invasione dell’acqua marina proprio all’interno della falda. Significa che, abbassandosi il livello dell’acqua dolce, sale quello dell’acqua salata. La gestione dei prelievi diventa quindi una priorità. "Il quadro conoscitivo approfondito – ha detto Gaia Checcucci (foto), segretaria dell’Autorità di bacino - ci indica una strada: riutilizzare l’acqua".