
Negli ultimi quindici anni il numero di cacciatori in Maremma è passato da 10mila a poco più di 6mila
Basta guardare i numeri per capire che i cacciatori sono sempre di meno. Quindici anni fa infatti i tesserini venatori in tutta la provincia erano 9.951. Quest’anno i cacciatori (ad iscrizioni comunque sempre aperte visto che l’attività apre il 21 settembre) si attestano su numeri ancora minori: circa 6000 in provincia di Grosseto. Gli ultimi numeri disponibili parlano di 6.216 tesserini (2023-2024), di cui 247 fatti con la App. Un calo vertiginoso che si attesta sul -3% ogni anno. Nel 2022-2023 i numeri raccontavano di 6.764 tesserini (348 con la App), mentre nel 2021-2022 erano 6.689. I motivi? I più disparati: dai più giovani che non hanno più la "passione" di un tempo, ai costi che sono "importanti": si parla infatti di 600-700 euro all’anno. Gli appassionati comunque rimangono migliaia: lunedì (e domenica 7) si è inaugurata in tutta la regione la pre-apertura dove è consentita la caccia in deroga (storno, piccione). La caccia al cinghiale partirà il 1° ottobre, con opzioni diverse per forma singola (fino al 31 dicembre) e braccata/girata (fino al 31 gennaio 2026), con orari estesi fino a mezzanotte per la selezione. Il calendario per il cinghiale è articolato per tecniche e aree. In forma singola è consentita dal 1° ottobre al 31 dicembre 2025. In bracca e girata dal 1° ottobre fino al 31 gennaio 2026. In aree vocate, la braccata è permessa 1 ottobre – 31 gennaio e nelle aree non vocate, la forma singola (fino al 31 dicembre) e la girata (fino al 31 gennaio) sono anch’esse consentite . Per il prelievo selettivo, è consentito cacciare un’ora prima dell’alba. Non sono previsti limiti massimi di carniere individuali per il cinghiale. Il prelievo selettivo nelle aree vocate è riservato ai cacciatori abilitati e iscritti. È consentito anche l’uso di dispositivi per la visione notturna, non rientranti nelle restrizioni della legge 185/90, e il foraggiamento attrattivo. "Mi auguro che i numeri siano quelli che auspichiamo - ha detto Gaetano Zambrini, presidente provinciale di Federcaccia - In questo momento siamo nella fase di inserimento. Come va? Diciamo che reggiamo. C’è attesa per capire tante cose, la prova dei cani, gli animali di piccola selvaggina". Jonny Bizzarri, presidente provinciale di Libera Caccia cerca di fare il punto: "Il dato per il momento dice che in Maremma la caccia tiene con i numeri dello scorso anno - ha detto - Purtroppo l’estensione dei divieti, il probabile allargamento del parco della Maremma, gli spazi sono sempre meno. Per fare una battuta i cacciatori grossetani sono stati praticamente chiusi in casa". Sulla selvaggina è chiaro: "I cinghiali dovrebbero essere sufficienti, anche se c’è stata una diminuzione cospicua dovuta ai lupi e ai contenimenti notturni. Il resto della selvaggina dice che le lepri ce ne sono in abbondanza mentre per il fagiano bisogna aspettare. Ma il problema delle riserve tocca in questo caso anche quel tipo di caccia".