Firenze, meeting del Mediterraneo: giornata conclusiva. La Messa con Mattarella

Il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente Cei, celebra la cerimonia religiosa dell'ultimo giorno dell'evento. Sindaci e vescovi si sono confrontati sui temi della pace. Il capo dello Stato: "Firenze è il centro della speranza di pace"

Firenze, 27 febbraio 2022 - Giornata conclusiva per il Forum dei sindaci e dei vescovi del Mediterraneo a Firenze. Il capoluogo toscano sempre più al centro dell'Europa, con un confronto che ha visto come padroni di casa il sindaco Dario Nardella e, per i vescovi, il presidente della Conferenza episcopale italiana Gualtiero Bassetti.

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Mattarella, il rientro a Roma

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lasciato la basilica di Santa Croce dove ha assistito alla messa e all'Angelus del Papa trasmesso da Roma. Ad accompagnarlo, all'uscita dalla chiesa, un applauso della folla radunata nella piazza. Mattarella ha salutato il pubblico e poi è salito in auto per fare rientro a Roma.

"Grazie presidente Mattarella"

"Rivolgiamo un deferente e caloroso saluto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ci onora della sua presenza a conclusione dell'incontro di 60 vescovi e 65 sindaci di 20 Paesi bagnati dal Mar Mediterraneo. Carissimo presidente è stata un'esperienza di ascolto e di condivisione nel segno dell'enciclica di Papa Francesco 'Fratelli tutti' e oggi le diciamo grazie per essere qui tra di noi". Lo ha detto monsignor Gualtiero Bassetti, rivolgendosi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presente alla celebrazione eucaristica. "Un augurio di pronta guarigione al nostro Santo Padre che avrebbe dovuto essere qui con noi. A lui la nostra piu'profonda gratitudine e l'augurio di una pronta guarigione" ha aggiunto Bassetti.

Gli applausi dei fedeli e il saluto del Presidente

Un altro applauso dalla folla di fedeli in piazza Santa Croce a Firenze ha salutato l'uscita del presidente Mattarella dalla basilica dopo aver seguito la messa a conclusione del forum. A sua volta Mattarella ha salutato il pubblico prima di lasciare la piazza.

"Si convertano i cuori dei potenti"

Alla celebrazione eucaristica si prega per la conversione dei cori di chi, con la guerra ucraina, ha scelto "la strada dell'odio". Al momento delle preghiere dei fedeli, questa è una delle intenzioni recitate: "Per le nazioni colpite dalla guerra, in particolar modo per l'Ucraina, perché coloro che hanno responsabilità di governo possano convertire loro cuore abbandonando la strada dell'odio e ritrovando intenti di solidarietà e condivisione".

Video: le parole di Giani e Betori fuori dalla basilica

Tre momenti dell'ultimo giorno del Forum del Mediterraneo (New Press Photo)

Giani loda il popolo ucraino

"Putin forse non si aspettava questa resistenza. Dobbiamo incominciare a dire che la resistenza del popolo ucraino che in modo compatto sta reagendo di fronte a forze che sono chiaramente soverchianti è qualcosa che ci deve stimolare tutti e ridestare dal torpore. Anche noi forse non ci rendiamo conto fino in fondo quanto la vicenda ucraina segna profondamente l'Europa". Lo ha detto Eugenio Giani, presidente della Toscana, parlando con i giornalisti a Firenze a margine della giornata. 

L'ingresso in piazza Santa Croce

Inizia la Messa

"Al Santo Padre che mi ha dato il compito di presiedere questa celebrazione va la mia e nostra profonda gratitudine e l'augurio di pronta guarigione". Lo ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti aprendo nella basilica di Santa Croce di Firenze la celebrazione eucaristica.

Il presidente Mattarella nella basilica di Santa Croce (New Press Photo)

Santa Croce 

La basilica di Santa Croce, con sedie opportunamente distanziate per le norme anti covid, ha accolto le autorità e i fedeli ammessi alla celebrazione eucaristica. Un sistema di schermi permette anche a chi è distante dall'altare di seguire, attraverso la diretta del Vaticano, la cerimonia. Maxischermi presenti anche in piazza Santa Croce, per dare modo ai circa mille fedeli lì sistemati di poter seguire la celebrazione. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella siede accanto al presidente della Regione Eugenio Giani e al sindaco di Firenze Dario Nardella. E' la seconda uscita pubblica dall'inizio del secondo mandato del Capo dello Stato, che nelle scorse ore aveva visitato la zona di Norcia portando solidarietà ai cittadini delle zone terremotate. 

Il presidente a Firenze in treno

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato in treno a Firenze. Ad accoglierlo fuori dalla stazione di Santa Maria Novella, il corteo presidenziale. Applausi e saluti per il presidente dalla gente e dai passeggeri che transitavano fuori dallo scalo ferroviario. Da qui il corteo si è diretto in Santa Croce. 

Applausi per Mattarella

Un lungo applauso dei fedeli in piazza ha salutato l'arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Santa Croce a Firenze, dove segue nella basilica la Messa, presieduta dal presidente della Cei Gualtiero Bassetti, e successivamente l'Angelus, a conclusione del forum dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, che ieri hanno firmato la 'Carta di Firenze'. All'arrivo del Capo dello Stato un gruppo di bambini in piazza ha mostrato un cartello da loro realizzato con scritto 'Bambini di Firenze uniti per la pace'.

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"In mare non si costruiscono muri"

"Sintetizzerei tutto quello che abbiamo vissuto e che ci siamo detti in due parole: non costruire muri ma ponti, anche perché se il Mediterraneo è un continente di acqua, i muri nell'acqua si fanno male, bisogna invece fare ponti per congiungere i vari punti del mare". Così il cardinale Gualtiero Bassetti alla giornata conclusiva di un incontro di vescovi e sindaci del Mediterraneo. "Mi veniva in mente quando monsignor Bartoletti, fiorentino, segretario della Cei, ci portò a Camaldoli, c'è la tomba di san Romualdo, fondatore dei camaldolesi, e sulla tomba la frase che egli disse ai monaci al momento di morire: 'Ego vobis et vos mihi', vogliamo rimanere per sempre uniti, io per voi e voi a me. Credo - ha detto Bassetti - che questi siano i sentimenti che tutti noi nutriamo nel salutarci e nel lasciarci: che di questo incontro rimanga il desiderio di un'amicizia che è stabilita che possa portare, se Dio lo vuole, dei grandi frutti".

Il sindaco di Istanbul

"Il Mediterraneo ha un posto speciale nella storia, le grandi religioni chiedono all'umanità di scoprire Dio e di combattere contro il male che può manifestarsi anche a livello fisico, geografico: la regione mediterranea è la patria della pace, è un luogo di culture e di diversità culturali. Chiunque veda il Mediterraneo come una sua proprietà apre la porta al male, atteniamoci ai nostri principi e alla nostra fede". Lo ha detto il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu parlando in Palazzo Vecchio a Firenze alla giornata conclusiva del forum di vescovi e sindaci "Mediterraneo frontiera di pace". "Non importa quale sia la nostra religione ma tutti condividiamo lo stesso pensiero che è il bene", "dobbiamo ricostruire il Mediterraneo dove pace e democrazia siano sovrane" ha concluso

"La sfida, costruire ponti"

"E questa è ancora oggi la nostra sfida per il futuro: costruire ponti di dialogo tra le genti del Mediterraneo. Unire ciò che è stato diviso per secoli. Unire in nome della fratellanza umana come ci ricorda il documento di Abu Dhabi. Unire per la pace: siamo di fronte a una sfida epocale", ha poi detto Bassetti

"'Abbattere muri, costruire ponti': questa à la splendida immagine elaborata da La Pira - ha proseguito il presidente della Cei -. Un'immagine che mutuò da quello che vide al Cairo nel 1967 dopo aver incontrato il presidente egiziano Nasser. In quell'occasione - ha aggiunto Bassetti - scorse 'una squadra di operai abbattere i muri che erano stati costruiti davanti alle porte dell'albergo, come strumenti di difesa antiaerea'. In quel gesto percepì il simbolo di una grande azione politica e culturale. Bisognava abbattere 'il muro della diffidenza' tra i popoli e costruire ponti di dialogo tra le genti".

"Carta di Firenze raggio di sole"

"La Carta di Firenze è davvero un raggio di sole in questo momento in cui attorno a noi sentiamo il rumore delle armi e sembra esserci tanto buio". Così il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti parlando del documento. "Vi ringrazio tutti del meraviglioso lavoro che abbiamo fatto insieme", ha continuato Bassetti evidenziando l'importanza della Carta di Firenze. "Portatela questa Carta nelle vostre città, nelle scuole, nelle comunità religiose, nelle parrocchie. Divulgatela ma soprattutto incarnatela nella vostra vita. Quella carta è la testimonianza, non solo simbolica, che esiste - e qui è stato riaffermato - una coscienza mediterranea. Questa Carta è un patto sociale, un patto di amicizia".

L'assenza del Papa

Un meeting storico, con centinaia di partecipanti e un tema su tutti: quello della pace, che già era il significato di questo incontro e lo è diventato ancora di più alla luce della guerra in Ucraina. Una giornata conclusiva che vede l'assenza di Papa Francesco.

Un dolore al ginocchio lo costringe in Vaticano, annullata la sua visita che avrebbe ulteriormente sottolineato i significati di questi cinque giorni (il meeting è iniziato mercoledì). La Messa in Santa Croce ci sarà comunque. A presiederla il cardinal Bassetti. E i fedeli sono in piazza Santa Croce, come era stato preventivato se il Papa fosse stato presente, per una preghiera collettiva per la pace. 

Le parole di Nardella

"In questi giorni abbiamo toccato i punti più critici, le sfide più difficili e abbiamo parlato di questo mare che nella nostra mente viviamo come una barriera perché dobbiamo attraversarlo. Ma dobbiamo guardare al Mediterraneo non come a qualcosa che separa tre continenti ma come un quarto continente, che mescola le acque e i popoli. I confini di questo quarto continente arrivano fino in Ucraina e per questo ribadiamo: no alla guerra, no alla guerra, no alla guerra, vogliamo la pace". Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, aprendo, questa mattina, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, la sessione conclusiva del Forum dei vescovi e dei sindaci delle città del Mediterraneo. "Saluto anche il sindaco di Kiev che ho sentito ieri sera dopo che gli ho mandato foto delle piazze italiane colme di gente che invocano la pace - ha aggiunto Nardella - E' stata una telefonata molto commovente. Siamo vicini alla città di Kiev, con cui Firenze è gemellata dal 1967. Il sindaco di Kiev si è commosso e mi ha ringraziato per la nostra solidarietà".

Il programma dell'ultima giornata

Bassetti

"Ogni guerra lascia il nostro mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell'umanita', una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male". Cosi' il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti nella conclusione dell'Incontro dei vescovi e sindaci del Mediterraneo a Firenze, ha ricordato il messaggio di pace di Papa Francesco, assente nel capoluogp toscano per un'acuta gonalgia, dolore al ginocchio, che "lo costringe - ha detto Bassetti - a ridurre al minimo le sue attivita'". "Lo ricordiamo con affetto e gli assicuriamo la nostra vicinanza e il nostro sostegno, ricordandolo in particolar modo con il suo messaggio di pace", "grazie, Beatissimo Padre, le auguriamo una pronta guarigione".

La Carta di Firenze nelle scuole

"Il Mediterraneo è la nostra casa e in casa non vogliamo la guerra. Cogliamo l'occasione della 'Carta di Firenze', dichiarazione di pace, per portarla in tutte le scuole e discuterla con i nostri ragazzi", ha detto il sindaco Nardella nel suo intervento conclusivo.