REDAZIONE FIRENZE

Verso le regionali. Fabiani: "Sì al Giani bis e al campo largo". Candidatura, ore decisive

Il consigliere (schleiniano) del governatore per le crisi aziendali "Tutti hanno chiesto che sia in campo riconoscendo il valore del lavoro".

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Dopo una settimana infuocata in vista delle prossime regionali, i prossimi giorni si preannunciano ancora ’caldi’. Il governatore Eugenio Giani, con una pec, si è reso disponibile per il secondo mandato e adesso è atteso a Roma – lunedì o martedì – per incontrare la segretaria nazionale Elly Schlein, un confronto che dovrebbe servire a ricucire per concentrarsi sulla costituzione del campo largo. In via Forlanini, invece, si aspetta la direzione che il segretario regionale Emiliano Fossi è chiamato a convocare per far uscire il nome del candidato. In questo clima di attesa, dopo circoli, sindaci e sindacati, a favore del governatore uscente si schiera anche Valerio Fabiani, consigliere per le crisi aziendali del governatore, schleiniano della prim’ora. "Tutti hanno chiesto la ricandidatura di Giani riconoscendo il valore del lavoro svolto in questi cinque anni, la sua capacità di stare vicino alle persone e alle comunità locali. E al tempo stesso hanno chiesto di lavorare alla costruzione del cosiddetto campo largo e a un programma innovativo. A me pare, quindi, una spinta assolutamente coerente con il percorso che meritoriamente la segreteria regionale ha da sempre proposto – commenta Fabiani – Il principale rinnovamento da apportare è ricostruire un rapporto fra la sinistra e il popolo".

Candidato della sinistra del Pd contro Simona Bonafè, sostenuta da Renzi, al congresso regionale del 2018, Fabiani oggi invoca unità: "Ho letto che alcuni avrebbero vissuto con fastidio la vasta mobilitazione di questi giorni per Giani. Io penso che sia stato un fatto politico bello e per certi versi straordinario: è la nostra gente, il nostro popolo, che è arrivato in soccorso del gruppo dirigente che sembrava essere in una fase di stallo, probabilmente determinata delle complessità che stava affrontando e che non sfuggono a nessuno. È il segno di una comunità che è viva e attenta, appassionata. Quello che è accaduto può succedere solo nel Pd e dobbiamo esserne orgogliosi, vorrei che fosse il nostro tratto distintivo. Diciamocelo con franchezza, non sarebbe mai potuto accadere in un partito personale o a gestione familiare". Fabiani chiede un’accelerata al suo partito: "Nessuna resa dei conti o scontri, lavoriamo insieme e aiutiamo il segretario Fossi e tutto il gruppo dirigente regionale e nazionale a svolgere pienamente il loro prezioso ruolo".