REDAZIONE FIRENZE

Un’altra lunga notte per il Pd. Dalle deroghe al listino bloccato. I nodi da sciogliere in direzione

Domani in via Forlanini si decideranno le candidature per il voto del 12 e 13 ottobre. Tanti scenari aperti . Melio sempre più blindato, possibile spiraglio per Milani. Per Monni ipotesi giunta senza passare dal voto .

Domani in via Forlanini si decideranno le candidature per il voto del 12 e 13 ottobre. Tanti scenari aperti . Melio sempre più blindato, possibile spiraglio per Milani. Per Monni ipotesi giunta senza passare dal voto .

Domani in via Forlanini si decideranno le candidature per il voto del 12 e 13 ottobre. Tanti scenari aperti . Melio sempre più blindato, possibile spiraglio per Milani. Per Monni ipotesi giunta senza passare dal voto .

"Da qui a lunedì sera può succedere di tutto per le liste" ammiccano i riformisti. Senza escludere nessun coup de théâtre che la direzione regionale in via Forlanini può riservare domani alle 21: la riaffermazione dell’area Schlein, sfumato il candidato governatore, assessori uscenti (ri)catapultati in giunta senza misurarsi con le urne e con gli elettori, pensionamenti vari di cacicchi in Consiglio, uso e consumo del listino bloccato, tre deroghe regionali ad personam a cui "potrebbero aggiungersene un paio dal nazionale". Perché Giani "non può privarsi di Marras o Bezzini", il ragionamento di più di un alfiere dem. Emiliano Fossi sta raccogliendo in queste ore le rose proposte dalle varie federazioni. Compresa Firenze e i suoi 4 collegi. In città (Firenze 1) c’è la consapevolezza di una difficoltà strutturale nel replicare il tris di eletti nel 2020 per le distorsioni che una coalizione progressista più ampia, da Iv ai 5S più, porta con sé. Per questo sia la direzione cittadina che metropolitana di venerdì hanno suggerito sottovoce a Fossi l’ipotesi di blindare uno dei tre uscenti nel listino regionale: Iacopo Melio. Schleiniano al primo mandato, 11mila preferenze all’attivo e "simbolo" della sinistra dei diritti civili. Un’operazione che semplificherebbe (e di molto) la partita ai due uscenti nardelliani duri e puri, Cristina Giachi e Andrea Vannucci, ma che al contempo danneggerebbe la costa o un collegio affollato come quello di Lucca. Il quarto incomodo resta Luca Milani, "schiacciato da tre pezzi da novanta - rivelano fonti interne al partito -. Difficile correre a queste condizioni". Poi certo, magari la pezza verrà messa direttamente dal Pd Toscana per evitare che Firenze sia espressione solo di una corrente di minoranza rispetto al congresso che ha incoronato Schlein. Come? Inserendo anche Milani nel listino. "Sarebbe una forzatura enorme", mugugna l’ala riformista.

Realpolitik a parte, la ‘ditta’ cittadina ha aperto alla società civile. La prova del nove, seppur candidature ‘di bandiera’, è il reclutamento di uno degli artefici di progetti legati al mantra "bevi responsabilmente", come Matteo Lucherini Bargellini di "Non fare la Testa di Alkol", o del digital archivist della rivista "Testimonianza" Mattia Poggi. In quota sport, c’è Veronica Colzi, ex consigliera nel Q2 e colonna della Firenze Marathon. In quella sanitaria, spazio al chirurgo Maria Antonia Rosaria Pata. Chiude la Rosa di 8 nomi Angela Scaglione, vice segretaria cittadina di Ceccarelli, in prima linea sul fine vita con l’associazione Luca Coscioni. Nel Mugello (Firenze 2) e nella Piana (Firenze 4) l’"auspicio" della segretaria metropolitana Monica Marini è che Fossi mantenga Serena Spinelli e Monia Monni in lista coi consiglieri uscenti Cristiano Benucci, Fiammetta Capirossi e Fausto Merlotti. Possibilmente capilista con deroghe nei rispettivi collegi. Su Monni girano rumors di un ritorno in giunta da esterna, senza passare dal via delle elezioni. Quanto a Spinelli, nel Pd la natura del suo doppio mandato (da consigliera nella stagione di Articolo 1 e da assessora al Welfare per Sinistra Civica Ecologista) è discussa. Gli schleiniani ne contano uno, ma i riformisti in apnea per le sorti del maremmano Marras, del pisano Mazzeo e dell’aretino Vincenzo Ceccarelli? "Lo statuto parla chiaro: due mandati e stop".