Firenze, 5 luglio 2025 – Si sono riaperte le porte della mostra ’Firenze e l’Europa. Arti del Settecento agli Uffizi’, curata dal direttore Simone Verde e dalla responsabile della Pittura del Settecento Alessandra Griffo, allestita nelle sale a piano terra delle Gallerie. L’esposizione era stata chiusa il 22 giugno scorso, dopo l’incidente che ha visto protagonista un ignaro turista di 40 anni danneggiare una delle opere dell’allestimento. Ripreso dalle telecamere, il video è diventato virale in pochi minuti. Il visitatore si stava mettendo in posa per uno scatto, davanti ad uno dei quadri della mostra, il ’ritratto di Ferdinando de’ Medici gran principe di Toscana’ commissionato ad Anton Domenico Gabbiani, quando all’improvviso ha perso l’equilibrio e nel cadere all’indietro ha provocato uno squarcio nella tela. Danni contenuti, per il quadro, ma non per le tasche del turista: il risarcimento, richiesto dal Museo, dovrebbe essere intorno a qualche migliaia di euro.

Intanto il quadro, che fino a quel momento aveva attraversato illeso oltre 300 anni di storia, è ancora nelle mani degli esperti. Il restauro dovrebbe essere ormai completato, il dipinto pare essere tornato come prima e tra qualche giorno tornerà al suo posto.
Nel frattempo, a coprire quel vuoto, è stato messo un altro ritratto del gran principe Ferdinando de’ Medici, quintogenito maschio di Cosimo I, duca di Firenze, ma realizzato da Niccolò Cassana. La mostra torna nuovamente visitabile, quindi, e con più precauzioni per evitare il ripetersi di spiacevoli episodi. Prima di tutto le transenne. Di fronte alle opere ne sono state messe di più alte e difficili da ignorare: protezioni metalliche dorate, con al centro tanto di cartello che avvisa, anche in inglese, di non oltrepassare quel limite. Poi rimane ancora aperta tutta la questione della ’stretta’ sui selfie, che era stata annunciata il giorno seguente al passo falso del giovane osservatore. In quell’occasione il direttore Verde aveva parlato di possibili limiti e divieti a “comportamenti non compatibili con il senso delle nostre istituzioni e del rispetto del patrimonio culturale”. Le nuovere regole saranno pronte e operative in poche settimane.
Guarita la ferita, la mostra rimarrà nelle sale affrescate al piano terreno del museo fino al 28 novembre. Si tratta di una selezione di circa 150 opere, tra dipinti e sculture, mobilia, porcellane, stampe ed un grande arazzo, che raccontano un’epoca di cambiamenti cruciali per il pensiero, l’estetica, il gusto occidentale, e anche per gli stessi Uffizi, che proprio nel Settecento si trasformarono da scrigno dinastico di collezioni reali in museo moderno, il primo al mondo.
Te.Sca.