ELENA BURIGANA
Cronaca

Il ticket che spacca Firenze: turisti mordi e fuggi da stangare? “No, balzello inutile”

La proposta di Federalberghi divide i residenti delle zone limitrofe al centro Il modello Venezia non convince tutti: “La città non è un parco giochi” E i più esausti attaccano: “Provvedimento necessario. Tuteliamo casa nostra”

Tra le zone più battute dai visitatori ci sono i lungarni e il castrum. Lo scorso anno, solo in città, sono stati più di 16 milioni

Tra le zone più battute dai visitatori ci sono i lungarni e il castrum. Lo scorso anno, solo in città, sono stati più di 16 milioni

Firenze, 16 luglio 2025 – “Firenze non è un parco giochi dove entri, paghi il biglietto e poi vai a fare un giratina”. Simone Giannone, 40 anni, non ha dubbi. Il socio del locale Schiacciavino in via Gioberti e residente della zona – una delle poche della città rimaste autentiche – non è d’accordo con la proposta avanzata da Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Confcommercio Firenze, di far pagare un biglietto d’ingresso a chi visita la culla del Rinascimento senza dormirci, sul modello di Venezia. L’obiettivo? Affrontare l’impatto del turismo mordi e fuggi che, oltre a pesare sull’equilibrio urbano, sembra non generare un effettivo ritorno economico per la comunità fiorentina.

Per commercianti e residenti delle zone limitrofe al centro, ormai assediato dai turisti (Beccaria, Sant’Ambrogio e anche la più lontana Gavinana), il turismo a Firenze è diventato insostenibile. “È una situazione fuori controllo e qualcosa va fatto – commenta Fabio Casorri, 61 anni, del negozio di scarpe Tognoni – Non so però se questa del ticket extra sia la soluzione giusta, perché rischia di ledere la dignità e la libertà delle persone. Secondo me si può studiare qualcosa di meglio”. Simone Bonini, 27 anni, titolare dell’antica gelateria Ermini afferma: “Non ero a conoscenza di questa proposta. A Venezia l’hanno giudicata tanto e ne hanno parlato male per mesi. Non so quanto possa essere efficace. C’è anche il rischio di dare una brutta immagine della città e allontanare le persone”.

“Potrebbe avere senso – ritiene Andrea di Salvo, 55 anni, benzinaio di piazza Alberti – Ma sotto il profilo della giustizia ho le mie perplessità. Andrebbe capito bene di quanti soldi si parla prima di giudicare”. Fuori dai denti Davide Collavoli, 39 anni, della Drogheria Sali e Tabacchi dice: “Secondo me è una cavolata, come lo è anche la tassa di soggiorno. Ma visto che stanno trasformando Firenze in una città solo per turisti, dei provvedimenti vanno presi, senza rovinare la vita a noi che ci viviamo”.

Nel nostro sondaggio, i fiorentini contrari al progetto sono diversi, ma molti sono anche quelli favorevoli, esausti del comportamento irrispettoso di tanti crocieristi ed escursionisti di giornata. Donatella Nistri, 63 anni, negoziante del Quartiere 2 – sostiene che chi visita Firenze spesso non comprende davvero la sua bellezza: “Dobbiamo tutelare la nostra casa. Vedere questo scempio mi mette tanta tristezza. Questa tassa potrebbe essere un modo per far fronte a un turismo non più sostenibile”.

La pensa così anche Danilo Bencistà, 69 anni, proprietario di Foto Fantasy, che con tono provocatorio afferma: “Per me non deve essere solo un ticket, deve essere una batosta! Quelli che vengono dalla mattina alla sera, che sporcano e spendono e basta, per me dovrebbero pagare 50 euro al giorno”.

Anche Ginevra Landi (39 anni) dell’Antico Forno del Giglio pensa che la proposta del presidente Bechi sia più che ragionevole: “Invece di mettere più tasse sui fiorentini, che già ne pagano abbastanza, bisognerebbe tassare anche chi viene qui solo per un giorno”. Le fa eco Asia Messeri, 24 anni, giovane cittadina, che fuori dal forno solidarizza con Landi: “C’è sempre più turismo di massa e sempre più fiorentini che scappano. Questa del biglietto d’ingresso mi sembra una buona idea. Ci vuole più rispetto per il nostro patrimonio culturale. Troppe volte i nostri monumenti storici sono stati rovinati”.

Non tutti però hanno le idee e chiare. “È evidente che Firenze sta diventando una città in cui risulta difficile anche solo camminare – dice Paola Ioppoli, 52 anni,, – però sono indecisa sull’utilità della proposta. Sarebbe meglio cercare di regolarizzare il numero di crocieristi che arrivano tutti i giorni”. Mariella Cerbone, 71 anni, li definisce “irrispettosi e molesti”. Ammette però “Non sono certa che la proposta del ticket servirebbe a qualcosa”.

Ma l’immagine più colorita, degna della pungente ironia fiorentina, la regala Luca Giannone, 50 anni, residente da sempre in Via Gioberti: “Mi sembra di stare con Benigni e Troisi nel film Non ci resta che piangere. Quando i due viaggiatori si trovavano ad attraversare il confine della Signoria fiorentina e un guardiano continua a domandare ad ogni minimo movimento alla dogana: “Chi siete? Da dove venite? Cosa portate? Dove andate? Un Fiorino!”.