CARLO CASINI
Cronaca

Scuola 42, che successo. Studenti assunti al 100%: "Si paga con l’impegno"

L’istituto di informatica vanta una tasso di occupati altissimo tra gli iscritti "Nessuno qui dice cosa fare, puoi confrontarti e imparare a realizzarti".

sede nell’ex caserma Cavalli, a Firenze dal 2022 grazie a Fondazione CR

sede nell’ex caserma Cavalli, a Firenze dal 2022 grazie a Fondazione CR

Una scuola di informatica completamente gratuita nel cuore dell’Oltrarno, votata all’innovazione e che garantisce tassi di assunzione vicini al 100%. Alla quale possono accedere tutti. E soprattutto dove non ci sono professori, né insegnamenti in cattedra, né orari rigidi. Ma sono gli stessi studenti a insegnare e apprendere l’uno con l’altro, grazie al metodo peer-to-peer, condividendo talenti e competenze.

È 42 Firenze, un progetto di formazione rivoluzionario che trova sede nell’ex caserma Cavalli di piazza del Cestello, approdato in città nel 2022 grazie a Fondazione CR, parte del network internazionale nato con l’École 42 di Parigi.

Una scuola senza rette e inclusiva, tanto da avere anche uno studentato per i fuorisede meno abbienti, 21 posti letto a un affitto simbolico su base Isee: tuttavia solo i più meritevoli possono iscriversi. Per accedere infatti c’è una selezione iniziale rigorosa: prima due test di logica, poi un colloquio introduttivo. E la scrematura continua con un modulo iniziale (Piscine) di 26 giorni di coding (programmazione) in presenza, superato il quale si verrà ammessi a pieno titolo ai percorsi formativi, che procedono per step e sviluppano competenze diverse e scalari. "Qui si impara ad arrangiarsi e adattarsi, si apprende un metodo più che le singole tecnologie – spiegano Camilla e Leonardo, parte dello staff –. Si chiama così perché è come quando da bambino vieni buttato in piscina e l’unica cosa che puoi fare è arrangiarti e nuotare. Nessuno qui dice cosa fare, puoi solo confrontarti con il tuo obiettivo, i tuoi compagni e imparare a realizzare il tuo progetto".

Gli allievi si formano così, mettendo se stessi alla prova e cercando via via di risolvere i problemi che vengono loro presentati, apprendendo il lavoro di squadra e il mutuo aiuto. Il percorso per diventare software developer dura in media 18 mesi, durante i quali vengono fatte delle prove intermedie che consistono nella messa a punto di progetti. E la selezione prosegue anche in itinere: chi supera questi step va avanti e chi non li supera si ferma al livello di competenze acquisito, spesso comunque rispendibile sul mercato del lavoro. "Si apprende la disciplina e l’autorganizzazione in un processo simile a un videogame, e per chi rimane fuori corso scatta il ‘game over’".

Nessun docente, ma tanta interazione con il mondo delle imprese tech: seppur alla fine del ciclo non ci sia nessun diploma, l’assunzione è praticamente garantita perché le aziende sanno di prendere qualcuno che già sa lavorare. Tanto che spesso le offerte di lavoro arrivano ancor prima che il ciclo scolastico sia finito.

Un metodo di insegnamento che è alternativo, ma non vuole sostituirsi a quello accademico dell’università, con cui anzi ci sono collaborazioni. Così come ci sono dei career day e delle challenge "con vari premi finali come colloqui di inserimento", continuano.

Entriamo nel vivo, sala Wakanda, un’aula piena di pc e di studenti, la gran parte giovanissimi, ma non manca qualche testa brizzolata, con una prevalenza maschile. "I senior sono perlopiù nella fascia serale, a ora le iscrizioni femminili sono il 20%– spiegano –. Sono passati circa 400 studenti dalla scuola, di cui 230 ancora attivi e 70 hanno già finito il percorso. Tutto gratuito: qui si paga con l’impegno".

Carlo Casini