
Da domani stop al traffico su via San Quirico a Ruballa: cantiere da 650mila euro
Entrano nel vivo da domani - con relativa interruzione del traffico su via San Quirico a Ruballa - i lavori di restauro e consolidamento statico delle mura dell’Antico Spedale del Bigallo. Grazie al finanziamento di 650mila euro concesso dal ministero alla sovrintendenza che ne cura direttamente l’esecuzione fino al collaudo, permetterà di mettere in sicurezza la struttura in un intervento dall’alto valore storico e culturale.
"Vengono restituite piena funzionalità e bellezza a una delle nostre tre perle architettoniche – ha commentato l’assessore comunale alla cultura Paola Nocentini (nella foto in alto a destra; sotto invece una recente iniziativa all’antico spedale) -. Non vediamo l’ora che i lavori siano terminati per apprezzare le mura nel loro originario splendore". Ci vorrà un po’ di pazienza: circa un anno. I lavori sono stati affidati all’impresa Sansone srl.
Il progetto – si legge nella relazione – è di natura strutturale e conservativa, si articola in più fasi operative: dopo l’allestimento del cantiere e la rimozione della vegetazione infestante, si passa al consolidamento delle strutture con tecniche specialistiche come lo "scuci-cuci", che consiste nella rimozione e ricostruzione delle parti lesionate e l’iniezione di boiacche leganti a base di calce naturale per rinforzare la coesione interna. Si procederà poi alla ristilatura dei giunti con bio-malte, al restauro dei contrafforti esistenti e alla realizzazione di nuovi, all’integrazione delle porzioni crollate fino a un’altezza di 1,5 metri e alla finitura delle sommità con materiali impermeabili.
Particolare attenzione sarà dedicata al recupero degli intonaci decorati, per recuperare e valorizzarne la bellezza originaria. Le mura storiche circondano l’orto-giardino dell’Antico Spedale del Bigallo, uno dei complessi architettonici più significativi del territorio. Nel XIII secolo accoglieva pellegrini lungo la Cassia Vetus; divenne poi monastero di clausura. Proprio all’arrivo delle monache, a partire dal 1503, si fa risalire la genesi delle strutture murarie forse create in epoca precedente, ma poi nel corso dei secoli più volte sopraelevate, ricostruite a seguito di crolli, integrate, riconformate anche in chiave estetica. Il Comune era già intervenuto nel 2013 con il restauro di un primo tratto di mura, nella parte più prossima al complesso architettonico.