
L’artista romano Tommaso Zanello, in arte Piotta
Inizia oggi la prima rassegna estiva ’Circolino Summer Fest’, organizzata dal gruppo di volontari del Circolino Semifonte di Barberino. Tra gli eventi, allestiti nel campo sportivo ’Pianigiani’, il concerto del rapper e produttore discografico Tommaso Zanello, in arte Piotta che salirà sul palco sabato alle 22.
Piotta, com’è nata la passione per la musica?
"In casa mia si è sempre ascoltata tanta musica, anche se nessuno era un professionista, mio padre mi ha educato all’ascolto soprattutto a quello dei cantautori italiani, Lucio Dalla, Ivano Fossati, mio fratello ascoltava De Gregori e Guccini".
Che valore ha per lei la musica?
"Ha assunto un ruolo di primo piano, ha avuto un valore totalizzante, catartico, è stata una medicina, una terapia che mi ha aiutato nei momenti di difficoltà. Mi ha dato la possibilità di trasformare il dolore in risorsa. Ho superato alcuni miei limiti come la timidezza, lo considero uno strumento di espressione delle emozioni, anche quelle più profonde, uno strumento di unione e condivisione".
Una passione coltivata da ragazzo che poi si è tradotta in un mestiere…
"All’inizio non è stato facile far passare ai miei familiari il messaggio e il desiderio di voler dedicare tutto me stesso a questo mondo, soprattutto dopo il liceo classico e l’avvio del percorso universitario. Tuttavia ci ho creduto talmente tanto che alla fine il mio amore per il rap ha prevalso".
Che tipo di musica fa?
"La mia… Ho sempre cercato di fare la mia musica, cercando di creare una ricetta originale che coniugasse gli ascolti alle mie radici musicali".
Quali sono i suoi punti di riferimento musicali?
"Cerco di assorbire il meglio dai grandi: da Fossati e De Gregori l’importanza delle parole, da Pino Daniele la forza del ritmo, da Rino Gaetano la capacità di usare la forza del sarcasmo per esplorare qualche verità anche scomoda e nascosta".
Che tipo di legame ha con la Toscana e con Firenze?
"Mi sono sempre sentito come a casa, tanta accoglienza e anche capacità di ascolto, ho trovato, nelle città come nella campagna, un pubblico preparato, sensibile alla bellezza della vita che si esprime nella convivialità, nello stare insieme magari a tavola con un calice di Chianti Classico. Mi piace ascoltare e raccontare storie in Toscana, una vocazione e una dimensione che ho trovato affine al mio modo di essere e pensare".
Conosce il Chianti?
"Nel Chianti fiorentino è la prima volta che mi esibisco e sono felice di poter proporre due ore di musica, intrattenimento e gioia di vivere".
Andrea Settefonti