ANTONIO PASSANESE
Cronaca

Piazzale Montelungo: boom di turisti scaricati per strada, occupate le fermate dei bus di linea

L’area non rientra nei 5 hub autorizzati dal Comune ma è il riferimento per chi arriva da Livorno. I visitatori scendono in fretta: crema solare, acqua e poi verso il centro storico a piedi

I bus pieni di turisti a piazzale Montelungo

I bus pieni di turisti a piazzale Montelungo

Firenze, 22 luglio 2025 – Ogni mattina, quando il sole è ancora basso ma già rovente, piazzale Montelungo, dietro la Fortezza da Basso, si trasforma in un vero e proprio terminal turistico abusivo. I bus provenienti dal porto di Livorno — carichi di crocieristi diretti verso il cuore di Firenze — non si fermano nei cinque hub regolarmente autorizzati dal Comune (Vittorio Veneto, Ariosto, Cascine, Largo Vincenzo Giudice, Savonarola e Michelangelo). Preferiscono Montelungo, vasto, comodo e fuori dal controllo immediato, dove le regole sembrano sospese e la città si mostra già affollata e disorganizzata.

Uno dopo l’altro, i pullman arrivano a intervalli di venti minuti. Ogni mezzo scarica una settantina di passeggeri, spesso anziani o famiglie con bambini. Appena giù, cappellino in testa, borraccia alla mano, qualcuno si spalma frettolosamente la crema solare. Altri si affollano ai baracchini lato ferrovia per comprare acqua, cartine e ventagli, mentre le guide si preparano alla marcia, polo verde addosso e bandierina sventolante. È l’inizio di un’altra giornata nell’ingranaggio turistico fiorentino.

Nel caos organizzato, c’è anche spazio per i disagi. Un autobus turistico occupa una delle fermate di Autolinee Toscane, bloccando il regolare servizio pubblico. L’autista del mezzo locale suona ripetutamente il clacson, finché l’abusivo decide di spostarsi. Scene che si ripetono ogni giorno, senza che nessuno, per ora, riesca a fermarle davvero.

I crocieristi, nel frattempo, si mettono in fila indiana e iniziano a camminare verso il centro. Il corteo si snoda lungo viale Spartaco Lavagnini, poi verso via Valfonda o via Faenza, fino ad arrivare in San Lorenzo e infine al Duomo. Un fiume umano che attraversa la città, spesso senza spendere un euro nei negozi locali, guidato da tour operator internazionali che hanno trovato in Firenze una tappa irrinunciabile ma comoda da gestire. Non è l’unico punto nero. Dopo viale viale Petrarca, Montelungo è solo l’ultimo hub non autorizzato di una Firenze sempre più simile a una Disneyland, dove chi ha i mezzi — economici e organizzativi — occupa la città come meglio crede. Il Comune osserva e monitora, ma le multe e i controlli finora non sembrano bastare. Perché la vera sfida è far convivere il turismo con il rispetto della città e di chi ci vive. E oggi quella sfida sembra ancora tutta in salita.

Il corteo di crocieristi, ordinato ma provato dal caldo e dalla calca, si riversa lentamente nell’area Unesco, seguendo ritmi cronometrati e orari serrati. Ma non sono solo i pullman turistici a rendere Montelungo un crocevia sempre più caotico e informale. A completare il quadro ci pensano gli Ncc, i noleggi con conducente. Non sono fiorentini, arrivano da ogni parte della Toscana: da Pisa, da Prato, da Lucca o da Livorno. Restano fermi dove capita — spesso a ridosso della Fortezza o lungo i marciapiedi laterali — in attesa del turista accaldato e stanco. I più intraprendenti si avvicinano, sussurrano offerte, mostrano itinerari sul tablet.

Con 100 euro a testa, promettono esperienze indimenticabili tra Piazzale Michelangelo, Ponte Vecchio e Santa Croce, tutto rigorosamente “senza fatica” e con l’aria condizionata a palla. Qualcuno, tentato dalla comodità e dal sollievo del van, accetta senza fiatare. Altri, invece, provano a trattare. Ma molti, una volta saputo il prezzo, scuotono la testa e riprendono il cammino, rassegnati a sfidare l’afa e i sampietrini.

Anche questo, ormai, è diventato parte del paesaggio quotidiano di una Firenze turistica dove, tra deregulation e furbizie, ognuno cerca di ricavare il proprio spazio — spesso a discapito di regole e vivibilità.