ALESSANDRO PISTOLESI
Cronaca

Nella giungla dei parcheggi selvaggi. Una sosta proibita ogni 100 metri

Auto in doppia fila e furgoni che intralciano i viali: le corsie già ridotte dai cantieri ’scompaiono’. Il nostro test: in poco meno di cinque chilometri sono decine i veicoli posteggiati in maniera scorretta .

La sosta selvaggia. è un problema quotidiano in città: auto e furgoni in doppia fila rallentano il traffico

La sosta selvaggia. è un problema quotidiano in città: auto e furgoni in doppia fila rallentano il traffico

Dal corriere che lascia allegramente il furgone in doppia fila fino all’automobilista dal parcheggio creativo che ingombra la carreggiata. Benvenuti sui viali, dove ogni infrazione vale. O almeno così pare, a giudicare da un venerdì mattina dove la città si svuota direzione mare per il primo week-end di agosto. Il caos delle auto è altrove, le code si candidano a essere un miraggio lontano più verso la spiaggia che vicino all’Arno. E invece no. Il motivo? La sosta selvaggia non va in vacanza.

Funziona (spesso) così: basta lo spigolo di un furgoncino in sosta proibita a bloccare il passaggio di un autobus pieno di turisti. E dietro al bus ciondolante un codazzo di auto che fremono per guadagnarsi una piccola fetta di strada. Ore 11 di ieri mattina, 4,9 chilometri all’orizonte per attraversare la città: da viale Redi fino a viale Giovine Italia. Risultato: 35 veicoli in divieto di sosta (solo in quella direzione...), la maggioranza dei quali rappresenta un ostacolo alla circolazione. Il calcolo è presto fatto: nel tratto preso in esame, in pratica si conta una sosta proibita ogni 100 metri o poco più (140 per l’esattezza). Un dato che potrebbe incoronare Firenze come la città delle gimkane per eccellenza.

I cantieri in viale Redi non aiutano, già così lo spazio è ridotto all’osso, studiato al centimetro. E dunque basta il fanale di un’auto fuori posto per formare l’imbuto. Senza una buona dose di pazienza è tosta affrontare gli ostacoli di viale Redi. Ma imboccato viale Fratelli Rosselli in zona Belfiore la situazione appare perfino peggiore. Un furgone per le consegne posteggia in doppia fila, è adagiato su una corsia e costringe il traffico allo slalom. Poco più avanti un’altra sfilza di auto dal posteggio furbesco e intralciante. Parcheggi di fortuna sono la regola fino al sottopasso di viale Strozzi. Per fortuna che il sottopassaggio è immune dai furbetti della sosta: nessuna auto intralcia il passaggio. Ma inesorabile si materializza la beffa: le corsie si dimezzano causa lavori.

Imboccato viale Lavagnini, la sensazione appare ormai evidente e oggettiva: i campioni delle doppie frecce trovano il loro habitat naturale sui viali. Anche qui va in scena la sagra dei suv posteggiati in doppia fila, sul marciapiede, davanti a un passo carrabile, perfino sulle strisce. Materiale succulento per Cerbero, il dispositivo a tre teste - due telecamere e un ‘cervellone’ dotato di intelligenza artificiale - che viaggia sulle auto della polizia municipale ed è in grado di rilevare le irregolarità a tappeto, con tanto di multe digitali.

In piazza della Libertà la scena simbolo: i posti riservati ai taxi sono per lo più occupati dalle auto e così il tassista carica i clienti – con tanto di mega trolley al seguito che ne rallentano i movimenti –, in doppia fila. Un’unica via di fuga: slalom per evitare l’impasse permanente almeno fino a quando l’ultimo turista non è salito a bordo. Da viale Gramsci a piazza Beccaria s’intensifica il numero dei bussoni impegnati nel dribblare cantieri e auto selvagge. Alla fine del (travagliato) percorso, nel raggio di 5 chilometri, si contano almeno 35 veicoli in divieto di sosta. Ma la pazienza perduta e il livello di fastidio per l’inciviltà di certi automobilisti, no: sfuggono a ogni calcolo.