
FIRENZE Ha 75 anni e da quando ne aveva 20 è volontario alla Festa de L’Unità del Galluzzo. Guido Sodi, ora...
FIRENZE
Ha 75 anni e da quando ne aveva 20 è volontario alla Festa de L’Unità del Galluzzo. Guido Sodi, ora in pensione, arriva alle 8 di mattina e va via alle 23.
Perché lo fa?
"Perché mi è sempre piaciuto stare insieme ai compagni. E per il partito io ho sempre dato tutto, ci ho sempre creduto".
Com’è cambiata la festa in 55 anni?
"Prima c’era attaccamento ai partiti, c’erano le lotte, ora è tutto differente. Poi c’è un altro fatto: la festa prima veniva fatta in piazza, ora agli impianti sportivi, una bella zona ma più lontana dal paese e non di passaggio. Prima si facevano tre settimane, ora una".
Qualche ricordo?
"Mi ricordo bene di Benigni, i Giancattivi, Panariello ancora alle prime armi. Ma più di tutti mi è rimasta impressa l’estate ‘82, quando l’Italia vinse i mondiali contro la Germania. C’era una coppia di tedeschi a mangiare e venne con noi a festeggiare. E ritornò l’anno successivo".
Il piatto che le riesce meglio? "È famosa la mia arrabbiata".
A Fiesole quest’anno la festa salta perché mancano nuove leve. Come mai secondo lei?
"Giovani ce ne sono pochi, però al Galluzzo siamo un bel gruppo, ancora si regge, ma facciamo un po’ fatica anche noi. A tirare avanti sono sempre le solite persone, che hanno tutte una certa età, ma c’è futuro".
I giovani non hanno più voglia di impegnarsi?
"È una domanda che ci siamo posti anche noi. Qui al Galluzzo i ragazzi fanno un’altra festa loro. Non riusciamo a coinvolgerli tanto in questa".
C.C.