
La procedura affiderà la gestione per due anni in attesa della società in house
L’obiettivo di una società in house per gestire il servizio di mensa scolastica del Comune di Firenze si allontana e slitta verso la fine della consiliatura. Palazzo Vecchio infatti ha bandito in questi giorni la gara ponte per garantire il servizio mense nel periodo di transizione che durerà da ora almeno fino a fine 2027. In ballo ci sono tre lotti da circa 10 milioni di euro l’uno.
Chi se li aggiudicherà dovrà gestire i 15 centri cottura del Comune per la preparazione di poco meno di 20mila pasti al giorno. Una macchina complessa che mette a tavola gli alunni di 100 plessi scolastici, 70 scuole statali, 28 scuole dell’infanzia comunali oltre a due asili nido.
Due anni fa la rotta sembrava tracciata ed entro quest’anno un nuovo soggetto, creato e gestito interamente da Palazzo Vecchio, avrebbe dovuto sedersi alla guida della macchina. L’obiettivo annunciato nel 2024 era varcare l’uscio della società pubblica ’Qualità & Servizi’, di proprietà dei Comuni di Sesto, Campi e Signa che già gestisce la ristorazione scolastica di sei Comuni. Poi due intoppi. Il primo: il lungo iter per la definizione del piano industriale che avrebbe dovuto mettere nero su bianco per le stime del futuro valore societario dopo l’ingresso di Firenze.
Il secondo: il caso salmonella che lo scorso settembre ha colpito 246 alunni e 23 adulti che hanno accusato un’intossicazione alimentare. Da lì la galoppata verso la società ha subito un rallentamento. Ma l’iter sta comunque andando avanti, mentre l’opzione ’Qualità & Servizi’ per ora giace nel cassetto. Il Comune lo scorso aprile ha fissato un incarico per approfondire il percorso verso la nuova gestione e capire verso quale soggetto indirizzarsi. Intanto, per non lasciare gli alunni a pancia vuota ha bandito la gara ponte a livello europeo (che scadrà il 9 settembre), dalla quale, entro l’autunno usciranno i nomi dei soggetti che si aggiudicheranno i tre lotti e li potranno gestire da gennaio del 2026 fino a dicembre 2027.
La rotta però, garantiscono dal Comune, resta tracciata: la società in house oltre a consentire un risparmio sul servizio di monitoraggio (che vale oltre 150mila euro per 16 mesi) consentierà di privilegiare la filiera corta coinvolgendo le aziende del territorio e puntare tutto sulla qualità. Resta da capire se la nuova avventura sarà con ’Qualità & Servizi’ o meno.
cla.cap