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Librerie indipendenti, è allarme: "Molti ci dicono di resistere . Poi escono e vanno su Amazon"

Attratti dalle novità commerciali, ma poco inclini a spendere: ecco i vizi dei lettori fiorentini "In tanti fanno anche foto ai libri, dopodiché salutano. E gli under 25 sono pochissimi" .

Pietro Torrigiani, all’interno della libreria Todo Modo vicino a. Santa Maria Novella

Pietro Torrigiani, all’interno della libreria Todo Modo vicino a. Santa Maria Novella

"Resistete, ci dicono e poi non comprano nulla: esattamente come dovremmo resistere? Come lo paghiamo l’affitto?". La rabbia di Serena Panerai, proprietaria con cinquant’anni di esperienza della Libreria Alfani, si fa sentire. Seduta tra gli scaffali pieni di libri, vicino alla sua collezione preferita, quella degli Adelphi, e con ’Il codice dell’anima’ di James Hillman in mano, Serena racconta: "Si sono persi il valore e la bellezza di andare a comprare nelle librerie indipendenti. In tanti entrano, soprattutto professionisti, fanno le foto alle pagine dei libri che preferiscono e poi se ne vanno sorridenti e ringraziando. Una faccia tosta incredibile, oltre che una grande maleducazione". Molti i complimenti dunque, ma pochi i fatti. E come spesso accade parecchia ipocrisia.

Se da un lato infatti le librerie indipendenti che aprono o che resistono sono salutate dai fiorentini come un grande traguardo per la città, dall’altro è vero anche che sono sostenute solo a parole. Filippo Nicosia, 42 anni, proprietario insieme alla moglie Chiara Baffa della libreria Malaparte - aperta da tre anni, vicino al mercato di sant’Ambrogio - spiega: "Esiste una grande discrepanza tra i discorsi che si fanno sulle librerie e poi il reale comportamento delle persone. Ci dicono ’Resistete! Ci vuole un grandissimo coraggio a fare quello che fate’ e poi alla fine comprano su Amazon. Gli stessi scrittori sono le persone meno coerenti che ho conosciuto. Frequentano solo le librerie di catena".

A fare la differenza per Filippo sono i clienti che giorno dopo giorno silenziosamente agiscono. "Viviamo in un cortocircuito – prosegue - in cui ancora non riusciamo a capire che le parole sono trasformative soltanto se si traducono in azione". Predicare bene e razzolare male. Questo sembra l’atteggiamento di molti lettori fiorentini, confermato anche da Pietro Torrigiani, 48 anni, librario di Todo Modo, nei pressi di Santa Maria Novella.

"La fascia che compra da noi è quella degli ultra cinquantenni - afferma - che predilige la letteratura di ricerca, la poesia o la saggistica sul verde e quella esotica. È soprattutto grazie a loro e ai turisti che si va avanti". Gli fa eco Serena della Libreria Alfani: "Qui da noi i clienti migliori sono i pensionati, gli americani e i francesi, che spesso si lasciano consigliare. Con gli anziani è possibile instaurare un rapporto di fiducia, che è il bello del nostro mestiere. Mentre la clientela dai 35 ai 50, se entra, spesso vuole solo il libro recensito, quello che ha vinto un premio e segue la moda".

Pochi i giovani dunque, che preferiscono comprare online o nelle librerie di catena, come registrato da Feltrinelli che nell’ultimo anno ha visto un incremento del 18% di lettori della fascia d’età compresa tra i 25 e i 35. ’La Vegetaria di Han Kang’, ’Tatà’ di Valerie Parrin e ’La ricreazione è finita’ di Dario Ferrari sono alcuni dei romanzi più venduti sia nelle librerie di catena, sia in quelle indipendenti. Ma è lo spirito con cui vengono venduti a essere diverso.

Tanto Serena quanto Filippo non sono interessati a vendere lo stesso libro a tutti i clienti. Non vogliono seguire i trend. "Sarebbe bello riuscire a vendere a venti persone diverse venti libri distinti. Questo è il mestiere del libraio e ciò che noi proviamo a fare ogni giorno", afferma Filippo. La ricchezza delle librerie indipendenti sta tutta qui: nella capacità di trovare il libro giusto per ogni lettore. Un faticoso lavoro sartoriale che per continuare a esistere non necessita di complimenti fatti a voce, ma di azioni concrete.

Elena Burigana