ROSSELLA CONTE
Cronaca

La bancarella di libri usati dice addio dopo 68 anni

Franco e Antonietta lasciano il banco in viale don Minzoni per motivi di età: “Da qui sono passati in tanti, da Primicerio a Pieraccioni. C’è ancora bisogno”

A fianco lo storico banco di viale don Minzoni con il cartello ’cedesi attività’ e, sopra, la titolare Antonietta

A fianco lo storico banco di viale don Minzoni con il cartello ’cedesi attività’ e, sopra, la titolare Antonietta

Firenze, 19 giugno 2025 – Tra le pagine ingiallite dal tempo, le copertine sistemate con cura e i titoli scelti con passione, ogni libro racconta una storia. Ma adesso a chiudersi sarà la storia della bancarella dei libri usati di piazza della Libertà, che dopo quasi 70 anni d’attività si prepara al suo ultimo giorno: sabato 28 giugno.

«A meno che qualcuno non si faccia avanti per rilevarla e far sopravvivere questo presidio culturale», dicono la titolare Antonietta Composto e il marito Franco, da quasi 25 anni dietro il banco all’angolo tra viale Don Minzoni e via Pier Capponi. La decisione è maturata lentamente, con l’età e con il desiderio di fare spazio ai nipoti. «Antonietta è andata in pensione – racconta Franco – e ci dedichiamo alla famiglia. L’età si fa sentire».

Ma il banco è sano, e il cartello «cedesi attività» è affisso da tempo. «La richiesta non è proibitiva, meno di 15mila euro per licenza, banco e posto fisso». Un ragazzo di 40 anni si è già fatto avanti, è tornato più volte: «Vorrebbe mantenere anche il carretto. Speriamo davvero che la rilevi lui, speriamo di poter dare un futuro all’attività». Antonietta ha rilevato il banco nel maggio 2001. Prima di lei c’era stato il pittore Ugo Capitoni, che nel 1957 cominciò vendendo le sue opere, stampe e cartoline. Poi vennero i libri. Libri usati sulla storia di Firenze: romanzi, saggi, libri illustrati, manuali, testi fotografici, libri di strategie militari.

«Li selezioniamo con estrema attenzione – racconta Franco – recuperando intere biblioteche, soprattutto in questa zona, piena di professori, notai e avvocati. Un patrimonio che abbiamo cercato di valorizzare con cura».

Una pausa, poi aggiunge: «Abbiamo imparato tanto e ringraziamo tutti i clienti che ci hanno accompagnato in questi anni».

Tanti anche i volti noti, da Leonardo Pieraccioni a Mario Primicerio, ma per Franco «ogni lettore ha portato con sé un pezzo di Firenze».

E proprio ai giovani si rivolge oggi il loro appello: «I collezionisti sono invecchiati, il ricambio generazionale è mancato, i ragazzi leggono meno. Ma quando si fermano, mia moglie è contentissima. Sarebbe bello se qualcuno volesse rilanciare il banco, perché non possiamo pensare a una città come Firenze che perde le sue bancarelle di libri». A lanciare un appello sui social è stata la figlia Lucia: «Ormai sono rimaste solo 5 bancarelle a posto fisso - ricorda - Don Minzoni, Martelli, Strozzi. Loggia del Pesce e Beccaria. E una volta che la licenza tornerà al Comune, non sarà più restituita ed il posto ambulante fisso terminerà dopo quasi 70 anni». Sabato 28 giugno rischia di essere l’ultimo giorno per la storica bancarella di viale Don Minzoni. Adesso sta ai fiorentini, agli appassionati di libri e di cultura non lasciarla morire.