CARLO CASINI
Cronaca

Le suore traslocano. Via da Bellosguardo. Erano rimaste in tre: "Ma la Rsa resterà lì"

Raggiungeranno nei prossimi giorni le consorelle a San Piero a Ponti. Troppo alte le spese di autosostentamento, specie dopo la pandemia. Il rione, dopo un secolo, perde il volto amico delle sue monache.

Raggiungeranno nei prossimi giorni le consorelle a San Piero a Ponti. Troppo alte le spese di autosostentamento, specie dopo la pandemia. Il rione, dopo un secolo, perde il volto amico delle sue monache.

Raggiungeranno nei prossimi giorni le consorelle a San Piero a Ponti. Troppo alte le spese di autosostentamento, specie dopo la pandemia. Il rione, dopo un secolo, perde il volto amico delle sue monache.

di Carlo Casini

Dopo quasi un secolo le Suore Francescane dell’Immacolata lasceranno nei prossimi giorni l’antico convento di Santa Verdiana a Bellosguardo in via Piana per trasferirsi a San Piero a Ponti, riunendosi così alle consorelle che già avevano lasciato il convento di via Capodimondo a Campo di Marte. La congregazione rimarrà proprietaria dell’edificio, il quale ospita una Rsa femminile che accoglie 35 anziane e continuerà come attualmente a essere gestita dalla cooperativa Giocolare. Le suore di Bellosguardo, che hanno assistito amorevolmente nel loro percorso moltissimi anziani, sono calate notevolmente di numero negli anni: le trasferende sono le ultime tre rimaste (erano ancora una decina quindici anni fa).

Sempre meno sorelle a con conseguente aumento delle spese per gestire la struttura divenuto negli ultimi anni – soprattutto dopo la batosta della pandemia – insostenibile per le poche suore che devono autosostentarsi, spiega la Madre generale: da qui la decisione di andare a coabitare con le 12, di cui diverse ormai molto anziane, di San Piero a Ponti nella Casa madre che don Olinto Fedi, parroco di San Mauro a Signa, oggi venerabile e fondatore della congregazione che adotta la regola del Terz’Ordine francescano, assegnò loro nel 1876 nella contigua frazione sul Bisenzio.

Se in Italia le vocazioni sono sempre più rare – e non tutte le novizie restano – altrove l’istituto cresce, continua la Madre: soprattutto in Asia nascono nuove comunità delle Francescane dell’Immacolata, animate da giovani donne che scelgono di consacrare la loro vita.

Domenica alla chiesa di San Francesco di Paola, durante la Santa Messa delle 11,30, sono state ringraziate in maniera commossa durante l’omelia le suore che tanto hanno contribuito alla storia della collina e, alla fine della funzione si è tenuto un momento conviviale.

Il convento tra Bellosguardo e Marignolle fu delle monache di Santa Verdiana, da cui il nome del monastero, che vi arrivarono nel 1888 in seguito alla soppressione del monastero in Sant’Ambrogio, oggi sede di Architettura. Le monache di Santa Verdiana, comprarono grazie all’aiuto di un benefattore la villa cinquecentesca della famiglia Del Pugliese.

Nel 1938 poi lo cedettero alle Francescane dell’Immacolata, che oggi lasciano la struttura ma la lasciano a in servizio per la comunità come residenza sanitaria assistita. I residenti della collina sono dispiaciuti di quella presenza familiare che, nel corso degli anni si era scavata un posto speciale nel cuore di ciascuno. E che adesso si trasferirà a San Piero a Ponti. A loro arriva la rassicurazione della Madre rassicura: "Siamo sempre sotto lo stesso cielo".