
Il fiorentino Ranieri Salvini, classe 1999, durante la sua esperienza in Kenya
Un libro per raccontare l’esperienza in Sudafrica, in mezzo alle persone che vivono nelle baraccopoli di Città del Capo, a Lwandle. È una storia intensa, quella del fiorentino Ranieri Salvini, classe 1999, che ha voluto mettere nero su bianco nelle pagine di ‘La via dello sport. Una storia nelle baraccopoli sudafricane’, con la prefazione di padre Bernardo Gianni. Un libro, appena uscito, che Salvini presenta alla Villa Merlo Bianco giovedì 17 luglio alle 19.
È proprio Ranieri a raccontarci che "attraverso il calcio ho avuto modo di immergermi in una cultura come non mi era mai successo. Ogni giorno vivevo esperienze particolari che non tutti possono fare. Volevo raccontare in modo scorrevole e schematico queste realtà, presenti anche in altre parti del mondo, con i miei aneddoti che fanno da legame". Sì, perché Ranieri nasce a Firenze e qui si forma calcisticamente, gioca nelle giovanili della Fiorentina e dell’Empoli con Zaniolo e Sottil. Un infortunio spezza la carriera da professionista, ma decide di laurearsi in Psicologia. Un percorso che lo porta in Grecia, poi in Brasile, in Sudafrica e in Kenya, anche grazie a We Football, un’organizzazione no-profit che utilizza il calcio come strumento per migliorare le condizioni delle persone e del mondo in cui viviamo.
"Con We Football fondiamo Academy e attraverso le scuole calcio diamo borse di studio ai ragazzi", spiega Ranieri. "Chi conosce l’Africa sa che qui tutti hanno un’ossessione per il calcio. È facilissimo, quindi, riuscire ad entrare in contatto con loro attraverso lo sport" continua a raccontarci Ranieri.
È proprio così che entra nella squadra Bazuka United, in quella baraccopoli in cui vive, adattandosi all’ambiente, imparando la lingua e immergendosi nella cultura. Ed è per questo che Ranieri scrive il libro, nell’ottica di sensibilizzare sulle realtà dell’altra parte del mondo. E tra gli obiettivi c’è anche quello di utilizzare i proventi della vendita per i progetti sportivi di Lwandle. "Vorrei costruire un campo da calcio – conclude Ranieri –. È il mio sogno più grande".
Lorenzo Ottanelli