di Stefano Brogioni
FIRENZE
Gli è stato amputato il braccio sinistro dopo un intervento al plesso brachiale. E la commissione medica non gli rinnovò la patente di guida quando, per questa menomazione, iniziò ad assumere farmaci che avrebbero potuto condizionare la guida.
Ma la decisione venne annullata dal Tar che rimise così “al volante“ l’automobilista.
Il Consiglio di Stato, adesso, ha però accolto il ricorso di due Ministeri (quello dei Trasporti e della Salute), di Usl Toscana Centro e della Motorizzazione Civile, e ha nuovamente ritirato questa patente. Menomazione e farmaci assunti rendono incompatibile la condizione dell’automobilista con la guida.
La vicenda trattata dai tribunali amministrativi iniziò il 15 marzo del 2023, quando l’automobilista si presentò alla visita per il rinnovo dinanzi alla Commissione medica Locale di Firenze.
La terapia analgesica (buprenorfina, pregabalin e duloxetina) assunta dal guidatore in seguito a delle complicazioni successiva all’amputazione dell’arto superiore, spinse i commissari a negare il rinnovo. L’automobilista chiese l’annullamento al Tar del verbale. Il 21 novembre 2023, la domanda cautelare venne accolta ai fini del riesame del ricorso.
Il 14 marzo del 2024, l’automobilista venne dunque sottoposto a nuova valutazione medica alla medicina legale della Asl. La commissione ribadì la non idoneità al rinnovo della patente speciale B in quanto "il paziente risultava affetto da “dolore cronico in trattamento con oppiodi in associazione ad altre sostanze psicotrope (duloxetina e pregabalin)", farmaci ritenuti incompatibili con la guida. Contro quel verdetto, il guidatore presentò dei motivi aggiunti che convinsero il Tar: ricorso accolto.
Ma in secondo grado, la “riabilitazione“ alla guida è stata bocciata. Secondo il Consiglio di Stato, il Tar avrebbe "travisato i fatti".
"La buprenorfina - si legge nella sentenza - è un farmaco oppioide che, pur con assunzione tramite cerotto trans dermico, il guidatore assume in concomitanza con altri farmaci psicotropi ad azione sul sistema nervoso centrale, vale a dire Pregabalin e Duloxetina. La motivazione del diniego, la cui ragione è peraltro agevolmente intuibile, è quindi più che sufficiente tenuto conto dell’esigenza di garantire la sicurezza della circolazione stradale".