
Claudio Miceli, esperto del fenomeno: "Ancora in pochi conoscono la procedura. Ma c’è bisogno di più sensibilizzazione per consentire alle persone di sapere. Il rapporto Istat 2025 parla chiaro: un quinto della popolazione rischia la povertà.
La foto scattata dal rapporto Istat 2025, pubblicato pochi giorni fa, spiega come nel 2024, oltre un quinto della popolazione in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale. Tra i fattori che incidono su questa situazione c’è l’eccessivo indebitamento: fenomeno sociale oltre che economico. È sempre più alta la richiesta di aiuto per la risoluzione del sovraindebitamento, i dati forniti dal Ministero della Giustizia, sono inequivocabili, dal 2017 al 2024 le domande agli Organismi di Composizone della Crisi -Occ- per la risoluzione della propria crisi finanziaria sono aumentate di circa il 400%. Ne parliamo con Claudio Miceli, commercialista fiorentino ed esperto in sovraindebitamento.
Miceli, cos’è il sovraindebitamento? "Al di là della definizione giuridica, si tratta di un fenomeno multiforme, difficile da far emergere e non semplice da intercettare. Per tutti vale però l’assunto secondo cui se l’accumulo di debiti è superiore o poco al di sotto al reddito è altamente a rischio la capacità di far fronte agli impegni presi. In un contesto economico che ristagna e con i redditi che tendono a declinare, i debiti possono diventare un laccio, se non addirittura un cappio, per le famiglie più vulnerabili con implicazioni non solo dal punto di vista economico ma anche sociale. Possono, cioè, divenire un fattore sociale disgregante".
Cosa fare in questi casi? "Gli approcci possono essere di diversa natura, diciamo che quello estremo è l’accesso ad una delle procedure previste dal Codice della Crisi e Insolvenza, riguardanti il sovraindebitamento. L’accesso è consentito alle persone fisiche e alle aziende di piccole dimensioni, le quali possono proporre un piano di pagamento dei loro debiti, anche parziale, e la parte che non viene soddisfatta, se sussistono tutti i requisiti previsti dalla normativa, si estingue, ossia si raggiunge l’obiettivo della esdebitazione".
Quali sono le procedure? "Tra le varie procedure, contenute all’interno della normativa sul sovraindebitamento vi è anche quella particolare , del cosiddetto ’debitore incapiente’, che è la persona che non ha niente da offrire ai creditori. Se sussistono le condizioni, in particolare quello della meritevolezza ossia il sovraindebitamento non si deve essere formato per colpa grave o dolo, ma ad esempio perché sono intervenuti fatti improvvisi, come la perdita del lavoro, una malattia che ha richiesto particolari esborsi e comunque tutte quelle situazione di carattere straordinario ed imprevedibili, il debitore può esdebitarsi senza offrire alcuna somma, azzerando così i propri debiti. Essendo un beneficio di carattere eccezionale, questo viene concesso una sola volta nella vita.
Come si accede a questa soluzione? "Rispetto ad alcuni anni fa , l’accesso a questa normativa è più agevole, anche per una riformulazione del precedente testo normativo, la L.3/12 c.d ’salva suicidi’ che era molto stringente e sostanzialmente disincentivava la persona a fare questo percorso, e dal 2022 confluita nel Codice della Crisi e Insolvenza".
Da dove si comincia per averne diritto ed estinguere il debito? "Il percorso inizia con la presentazione di una domanda ad un Organismo di Conciliazione della Crisi -OCC- che nominerà un esperto che valuterà la situazione debitoria e il ricorso presentato dal debitore, generalmente assistito da un professionista di fiducia. Qualora vi siano le condizioni, il ricorso insieme alla relazione dell’esperto OCC viene depositata in Tribunale e seguirà sotto il controllo dello stesso tutto il suo percorso, fino a giungere possibilmente all’esdebitazione".
La situazione di questo fenomeno a Firenze qual è? "In termini percentuali non si discosta molto dal dato nazionale, vi è un costante aumento delle domande di accesso a questo tipo di procedura che si registra da anni. Dall’entrata in vigore del Codice della Crisi a luglio 2022, le domande ad oggi sono notevolmente incrementate in termini numerici il 2023 ha visto la presentazione di 32 domande, l’anno 2024 di 87 domande con un incremento di oltre 170% , e i primi mesi di quest’anno le domande giunte in tribunale sono 32, con previsioni di un ulteriore incremento in quanto molte posizioni sono ancora in elaborazione e in carico agli Occ".
Le percentuali di crescita sono alte ma i numeri sembrano bassi, come mai? "Per capire la portata di un fenomeno si deve far riferimento alle percentuali di crescita, il numero relativamente basso per una città come Firenze, dipende anche dal fatto che tale normativa solo negli ultimi tempi si sta diffondendo, ma non è ancora completamente conosciuta dall’intera platea interessata. Magari con una maggiore informazione con campagne di sensibilizzazione anche da parte delle istituzioni vi sarebbe un maggior accesso, e quindi anche i dati numerici aumenterebbe in modo esponenziale. Comunque il trend è senza dubbio in crescita".
cla.cap