BARBARA BERTI
Cronaca

La lezione di Massini fa il pienone. Il sottosegretario: "Sono qui per lui"

Mazzi polemico per un post di Nardella, però non chiude sulla Pergola: "Decide la commissione ma siamo fiduciosi"

Mazzi polemico per un post di Nardella, però non chiude sulla Pergola: "Decide la commissione ma siamo fiduciosi"

Mazzi polemico per un post di Nardella, però non chiude sulla Pergola: "Decide la commissione ma siamo fiduciosi"

Firenze, 9 luglio 2025 – In mille per ’abbracciare’ Stefano Massini e seguire la sua lezione di scrittura che, sembra uno scherzo del destino, è incentrata sul tema della rabbia. Ieri sera in una gremita sala Zubin Mehta del Maggio Musicale si è tenuto il primo appuntamento del nuovo ciclo di ’Liberamente’, la scuola popolare di scrittura, ideata e condotta dal drammaturgo fiorentino, primo e unico italiano a vincere il Tony Award, l’Oscar del teatro. Il progetto del Teatro della Toscana – di cui il drammaturgo è direttore artistico –, in collaborazione con la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino (con il sostegno di Unicoop Firenze), rappresenta la prima uscita pubblica (cittadina) di Massini da quando la sua proposta artistica per la Pergola (e le altre sale) è stata bocciata dalla Commissione consultiva per il Teatro del Mic che così ha fatto perdere lo status di teatro nazionale.

Una bocciatura a cui la città risponde con una maxi partecipazione alla lezione di scrittura e un lungo applauso all’ingresso in scena di Massini. "Dopo l’esperienza di primavera sul tema della paura in tanti mi hanno scritto perché interessati a tornare. Poi ci sono coloro che sono qui per la prima volta. Arrivano anche da lontano, Marco e Mariarosa da Catanzaro" dice Massini che poi affronta subito nel tema di queste nuove lezioni, la rabbia. "La scrittura nasce per guardarci dentro, un percorso di analisi che facciamo con noi stessi". E, ancora: "Cosa sono le parole? La cosa più bella che abbia mai conosciuto". Nessun accenno, quindi, al caso Pergola. Tema su cui, invece, interviene il sottosegretario di Stato alla Cultura Gianmarco Mazzi, arrivato da Roma proprio per assistere alla lezione.

"Sono qui perché stimo Stefano Massini. Ci siamo incontrati, abbiamo parlato, poi noi ci conosciamo da prima, per cui mi sono molto incuriosito da questa lezione di scrittura collegata anche all’opera. Quindi sono venuto qua. Gliel’avevo già detto che mi faceva piacere vederlo, sono qua per questo" dice Mazzi, accomodandosi in platea insieme al senatore di FdI Paolo Marcheschi, al sovrintendente Carlo Fuortes e alla sindaca Sara Funaro. Sul futuro del Teatro della Toscana, Mazzi è ottimista. "È chiaro che la Commissione è insindacabile, libera e decide. Però, insomma, noi siamo fiduciosi perché le istituzioni si parlano e si rispettano" aggiunge il sottosegretario che, però, sulle polemiche legate al declassamento del teatro ribadisce il suo pensiero.

"Oggi sono qui non per fare polemica, però devo dire che non condivido questo sistema, il sistema in Italia va completamente cambiato. Noi ci ritroviamo in un contesto dove comunque c’è un’egemonia, che non è più di contenuti che sarebbe impossibile, ma c’è un’egemonia di potere di un partito unico che ha sempre avuto una forte influenza sul mondo culturale. E su questa cosa nessuno può dimostrare il contrario, perché è la verità" dice chiamando in causa l’ex sindaco di Firenze Dario Nardella. Il sottosegretario mostra un volantino con stampato un post pubblicato sui social con la foto di Massini e la scritta ‘ministro Giuli vergogna’. L’ho portato apposta perché mi aspettavo la domanda. Vi chiederei di sentire Massini se è d’accordo nell’utilizzare la sua foto per insultare il ministro. Questo per me è una strumentalizzazione di un artista, io sono contro questo. E noi cercheremo di cambiare questo sistema" dichiara Mazzi ricordando che Nardella "ha avuto una grossa responsabilità nei disastri del Maggio fiorentino e anche e nei guasti del Teatro Toscana".

In ’difesa’ di Nardella arrivano le parole della consigliera regionale Cristina Giachi, anche lei al Maggio per la lezione di Massini. "Nardella è stato sempre vicino al mondo della cultura. Grazie a lui abbiamo Fuortes al Maggio e continuare a distorcere la realtà dicendo il contrario come fa il sottosegretario Mazzi non fa un buon servizio al teatro e alla cultura. Parlare di egemonia culturale è quanto meno anacronistico. Ci spieghi perché una commissione insindacabile è considerata legittima anche se metà dei suoi membri se ne sono andati" dice Giachi.