LORENZO OTTANELLI
Cronaca

La donna non è una merce. Debutta la sorella di Elvis

Dopo il caso di Mia Moglie uno spettacolo contro lo svilimento del corpo

Dopo il caso di Mia Moglie uno spettacolo contro lo svilimento del corpo

Dopo il caso di Mia Moglie uno spettacolo contro lo svilimento del corpo

Emancipazione e regressione, sembrano due parole che non possono convivere. Eppure, viviamo in un mondo fatto di locuzioni femministe che si allargano e si disperdono, perché dagli spazi più o meno profondi del web si mostrano gli esempi di un corpo della donna considerato oggetto, che sembra esistere solo in funzione del piacere altrui. È quando si scopre il vaso di pandora che il patriarcato si mostra nelle sue forme più vive e subdole.

Proprio nel contesto che stiamo vivendo, vicini temporalmente al caso Phica.eu e Mia Moglie, arriva al Teatro Goldoni uno spettacolo incentrato sulla mercificazione e l’oggettivazione del corpo femminile. È ‘La sorella di Elvis. Nudo di donna in piedi’, lo spettacolo di e con Angela Antonini e Floor Robert, che debutta in prima nazionale domani e sabato alle 21. Uno spettacolo che inaugura la stagione del Teatro delle Donne e che dimostra a tutti la diffusione di una cultura machista che si trova nella pubblicità, in strada, in televisione e sui social, anche al di fuori di gruppi specifici.

‘La sorella di Elvis’ è un disegno che si compie attraverso atti di libertà e trasformazione. Le due performer sul palco si muovono senza logiche apparenti con l’intento di ritrovare l’umanità, al di fuori delle logiche di potere che hanno imprigionato il loro corpo dai tempi più antichi, ma che i tempi moderni hanno fatto prosperare, grazie a un insieme di poteri che si incentrano sui corpi, sulla loro funzionalità e bellezza. Ne sono un esempio i social, i loro algoritmi, che premiano specialmente i corpi femminilizzati e formosi, che spingono le donne adulte ad avere paura dell’invecchiamento. Lo sono e lo sono state le televisioni, le commedie all’italiana, alcuni romanzi.

Nello spettacolo la potenza visiva del disegno creato dalle due artiste si mescola alle parole che invitano a riflettere sulle logiche di potere, incarnate ed esibite nelle varie attività, negli oggetti, nelle condotte corporee. E così il corpo della donna si fa terreno simbolico, capace di trasformare l’immagine dell’oggetto in soggetto, con le sue peculiarità e i suoi bisogni, in funzione di sé e non del maschio. I biglietti sono su www.ticketone.it e su www.teatrodelledonne.com.

Lorenzo Ottanelli